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Ivass conferma la sostenibilità di 106 polizze assicurative senza greenwashing

In ECONOMIA
Marzo 14, 2024

Un’indagine accurata condotta dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass) ha portato a risultati incoraggianti per il settore assicurativo riguardo alle questioni di sostenibilità. Secondo il report, non meno di 106 polizze assicurative classificate come sostenibili hanno raggiunto il mercato, rappresentando oltre 1,1 milioni di contratti e accumulando una raccolta premi imponente, che si aggira intorno ai 48,8 miliardi di euro dall’avvio della loro commercializzazione.

Questi dati sottolineano un trend crescente nel settore verso l’adozione di criteri ESG, cioè Environmental, Social and Governance (Ambientali, Sociali e di Governance), che ormai delineano una rotta prioritaria per le politiche di investimento delle compagnie assicurative. L’analisi di Ivass ha evidenziato che la maggior parte delle polizze esaminate, precisamente il 92%, rientrano nella categoria “light green”. Questo indica che si promuovono principi ecologici o sociali, pur non avendo come obiettivo primario la sostenibilità, che invece è una prerogativa distintiva delle polizze “dark green”.

L’Ivass ha osservato che, per effettuare la selezione degli investimenti sostenibili, le compagnie assicurative si affidano a società esterne che si avvalgono di propri rating. Tuttavia, è stato evidenziato che non esiste al momento un rating univoco basato su metriche standard condivise. Questo aspetto potrebbe rappresentare un’area di miglioramento, per garantire una valutazione più uniforme e trasparente degli investimenti sostenibili.

Dall’indagine emerge anche un approccio piuttosto pragmatico delle compagnie assicurative nella gestione della sostenibilità, piuttosto che la creazione di nuovi prodotti specifici. Infatti, hanno preferito integrare le tematiche connesse alla sostenibilità all’interno delle loro policies generali e nelle strategie distributive.

In termini di greenwashing, ovvero la pratica di promuovere un’immagine ingannevolmente sostenibile, l’Ivass non ha rilevato casi evidenti. Un solo caso ha mostrato il rischio di potenziale greenwashing, dovuto a una domanda posta al cliente che potrebbe consentire al distributore di proporre qualsiasi polizza disponibile a catalogo, indipendentemente dalla sua effettiva aderenza ai principi di sostenibilità dichiarati.

In sintesi, il report dell’Ivass offre una panoramica rassicurante sul settore assicurativo, confermando l’attenzione crescente verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Resta aperta la strada per ulteriori miglioramenti, in particolare per quanto concerne la standardizzazione dei criteri di valutazione degli investimenti sostenibili e la chiarezza comunicativa verso i clienti.