56 views 3 mins 0 comments

La crisi abitativa nelle metropoli italiane: un problema per 10 milioni di famiglie

In ECONOMIA
Gennaio 28, 2025

La questione abitativa nelle grandi città italiane è diventata sempre più preoccupante. Secondo l’ultimo Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, pubblicato dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) nel 2025, la possibilità di acquistare un’abitazione è un miraggio per 10 milioni di famiglie le cui entrate annuali non superano i 24.000 euro. Milano, Roma e Firenze sono le città in cui il divario tra disponibilità economica delle famiglie e i prezzi degli immobili è più marcato.

Tale studio evidenzia che in queste metropoli, per una porzione significativa della popolazione, la spesa necessaria per coprire il mutuo assorbe fino alla metà del reddito familiare mensile, gravando pesantemente sul bilancio delle famiglie meno avvantaggiate. Per quelle al 20% più basso della scala di reddito, il costo del mutuo può addirittura rappresentare oltre i due terzi delle loro entrate.

Analogamente, la situazione del mercato degli affitti non offre scenari più rosei. I canoni richiesti per le locazioni nelle aree urbane principali sono così elevati che, per le famiglie economicamente più fragili, rappresentano quasi la metà del loro guadagno mensile; si tratta di una situazione che mette in luce una crescente insostenibilità.

Questo fenomeno non solo limita drasticamente la mobilità abitativa interna alle città ma cristallizza anche una problematica più ampia di disuguaglianza socio-economica. Le famiglie a basso reddito rimangono confinate in zone meno desiderabili delle città o sono costrette a spostarsi in aree periurbane dove i servizi sono meno accessibili e la qualità della vita può essere compromessa.

L’incremento dei prezzi immobiliari nelle grandi città è stimolato da vari fattori, inclusi gli investimenti stranieri nel mercato del lusso e il crescente numero di immobili acquistati come seconde case o destinati alla locazione turistica. Tuttavia, l’offerta di abitazioni accessibili non tiene il passo con la domanda, portando a una spirale di incremento dei prezzi che esclude una parte significativa della popolazione.

L’Ance chiama quindi a una riflessione profonda e a un’azione concertata tra enti pubblici e privati per aumentare l’offerta di abitazioni a prezzi accessibili e per implementare politiche abitative che tengano conto delle reali capacità economiche delle famiglie italiane. Ciò includerebbe il rafforzamento della legislazione in favore dell’edilizia sociale e l’introduzione di incentivi per gli sviluppatori per costruire più alloggi a prezzi moderati.

In conclusione, il rapporto dell’Ance getta una luce cruda su una delle sfide più pressanti per le metropoli italiane: garantire che ogni famiglia abbia accesso a un’abitazione adeguata e accessibile è fondamentale non solo per il benessere dei cittadini ma anche per la coesione sociale e la stabilità economica del paese. La risposta a questa crisi abitativa sarà determinante per modellare il futuro delle città italiane nel contesto europeo e globale.