In un momento storico di trasformazioni rapide e profonde che stanno interessando l’Europa, la questione del ruolo delle regioni nelle politiche di coesione assume una rilevanza cruciale. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha recentemente sollevato la posta in gioco inviando una missiva a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, nella quale espone una visione ambiziosa ma necessaria.
Nella sua lettera, Fontana propone una revisione sostanziale tanto dell’impianto organizzativo quanto delle modalità operative della politica di coesione europea per gli anni 2028-2035. Egli evidenzia il lavoro già in corso presso la Commissione Europea, che ha istituito un gruppo di alto livello per dibattere il futuro di questa politica. Questo segnala un riconoscimento delle sfide iminenti, ma anche la necessità di un approccio rinnovato e più incisivo.
Il presidente lombardo sottolinea l’importanza di mantenere un approccio territoriale nelle future politiche di coesione, insistendo sul fatto che le regioni non solo debbano essere coinvolte, ma che esse detengano un ruolo decisivo. L’idea è di spostare il focus dalle mere capacità di spesa alla realizzazione di risultati tangibili e misurabili, che riflettano un miglioramento concreto della qualità della vita delle comunità locali.
Fontana mette in luce anche la necessità di una politica più flessibile adatta a rispondere non solo alle esigenze delle aree meno sviluppate, ma anche a quelle delle regioni più avanzate, le quali sono di fronte alle sfide di una transizione verso un’economia digitalizzata e climaticamente neutra. La proposta implica non solo un riequilibrio nei metodi di distribuzione delle risorse, ma anche un aumento dello stanziamento per la politica di coesione nel prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea.
La questione del cofinanziamento nazionale e regionale è un altro punto chiave sollevato dal presidente. Fontana chiede un ritorno ai tassi del ciclo 2014-2020, considerando che l’attuale modello potrebbe non essere adeguato a sostenere gli obiettivi ambiziosi proposti per il futuro.
Queste proposte rappresentano un passo significativo verso una maggiore democratizzazione delle decisioni nell’ambito delle politiche europee, implicando un maggiore ascolto e coinvolgimento delle realtà locali in contesti decisionali che le riguardano direttamente. La risposta di Von der Leyen a queste sollecitazioni potrebbe definire la direzione delle politiche di coesione per il prossimo decennio, influenzando non solo la distribuzione delle risorse, ma anche l’equilibrio politico e economico tra le regioni dell’Unione.
Questa discussione si inserisce in un contesto più ampio di ripensamento delle politiche europee, dove centralità e decisionalità possono offrire nuovi modelli di sviluppo regionale, fondamentali per affrontare le sfide del XXI secolo. Il dibattito è aperto e le decisioni che seguiranno saranno determinanti per il futuro del continente.
