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La svolta finanziaria del Giappone: aumento dei tassi d’interesse

In ECONOMIA
Gennaio 24, 2025

La recente decisione della Banca del Giappone (BoJ) di aumentare i tassi di interesse allo 0,50% segna un momento cruciale per l’economia nipponica. La misura, annunciata al termine di una riunione bi-giornaliera dal governatore Kazuo Ueda, riflette un aumento di un quarto di punto percentuale, portando i tassi al livello più alto dal lontano ottobre 2008, periodo pre-crisi finanziaria globale.

Questa decisione non nasce da impulsi improvvisi ma è il risultato di una serie di indicatori economici incoraggianti e di una ripresa nell’andamento delle negoziazioni salariali. La speranza è che tale incremento possa sostenere una dinamica positiva nel consumo e nell’investimento interno.

Al centro di questa politica monetaria vi è la volontà di rispondere a un panorama di inflazione crescente. Difatti, la stessa BoJ ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione per i prossimi anni: si prevede ora un incremento del 2,7% per l’anno fiscale in corso, rispetto al 2,5% precedente, e ulteriori aumenti sono previsti per i prossimi anni.

È interessante notare come questa decisione arrivi in un contesto di stabilità relativa nei mercati finanziari, a seguito dell’assunzione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Questo elemento di tranquillità internazionale sembra aver giocato un ruolo non trascurabile nel facilitare la deliberazione del comitato esecutivo della BoJ.

Ciò che rende particolarmente significativo questo incremento è anche il contesto salariale. Le recenti trattative sindacali a livello nazionale hanno portato nel 2024 a un aumento medio dei salari del 5,1% – il maggiore incremento osservato in oltre trent’anni. Questo rafforzamento del potere d’acquisto potrebbe contribuire a sostenere la crescita del consumo privato, fattore essenziale per il rilancio dell’economia.

Nonostante l’ottimismo, però, alcune sfide rimangono irrisolte. Le previsioni di crescita economica per i prossimi anni restano modeste, con aspettative di crescita dell’1,1% nel 2025 e dell’1% nel 2026, indicando che il cammino verso una robusta ripresa economica sarà graduale e costellato di incognite.

In conclusione, l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BoJ sembra essere una mossa calcolata e necessaria nel contesto attuale, che mira a bilanciare tra la necessità di sostenere la crescita economica e il controllo dell’inflazione crescente. Il futuro economico del Giappone rimane incerto, e solo il tempo dirà se questa politica monetaria avrà gli effetti sperati o se serviranno ulteriori aggiustamenti per garantire la stabilità e la crescita a lungo termine di una delle maggiori economie mondiali.