
Il biometano, una delle risposte più promettenti ai moderni dilemmi energetici e ambientali, sta conoscendo un’impetuosa crescita in Italia, come evidenziato recentemente da Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, durante la presentazione del Piano Strategico per il periodo 2025-2029. Questo gas rinnovabile emerge non solo come un’alternativa ecologica, ma come una solida leva per la decarbonizzazione del settore energetico nazionale.
Con una precisa visione futuristica, il Piano Nazionale Clima ed Energia anticipa una domanda di gas di circa 58 miliardi di metri cubi entro il 2030, una lieve diminuzione rispetto ai 62 miliardi registrati nel 2024. Tra questi, sorprendentemente, 5 miliardi di metri cubi di gas previsti deriveranno esclusivamente dal biometano. Un dato che non solo sottolinea l’importante ruolo di questo gas verde, ma attesta anche il suo significativo contributo alla resilienza e sostenibilità delle fonti energetiche italiane.
Nel corso del primo semestre del 2024, gli impianti di biometano hanno registrato una crescita del 40%, raggiungendo quasi le 130 unità operative. Questo balzo quantitativo non soltanto dimostra la fattibilità tecnica e economica del biometano come alternativa al gas naturale, ma anche il forte impegno dell’Italia verso un modello di crescita più verde.
Questo incremento degli impianti di biometano è un riflesso della crescente sensibilizzazione verso le questioni ambientali e della necessità di promuovere tecnologie energetiche pulite. Inoltre, l’investimento in biometano si allinea perfettamente con gli obiettivi dell’Unione Europea in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e supporto alla transizione ecologica.
Tuttavia, per sostenere questa crescita dinamica e assicurare che il biometano possa effettivamente contribuire all’autosufficienza energetica del paese, sono necessarie politiche di supporto più robuste, incentivi economici mirati e, non ultimo, un’infrastruttura adeguata. La sfida principale rimane la creazione di una rete che possa integrare efficacemente il biometano nei sistemi energetici esistenti, ottimizzando la distribuzione e minimizzando la perdita di energia.
Stefano Venier ha sottolineato anche l’importanza di considerare il biometano non solo come una risorsa energetica, ma come un vero e proprio asset strategico per l’Italia. L’espansione di questa industria potrebbe non solo garantire una maggiore indipendenza energetica, ma anche stimolare l’innovazione, creare nuovi posti di lavoro e, in ultima analisi, contribuire alla crescita economica del paese.
La trasformazione verde dell’Italia, con il biometano come protagonista, rappresenta quindi un eccellente esempio di come le politiche energetiche possano essere rinnovate in favore di un futuro più sostenibile. Resta compito delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini sostenere questo slancio, riconoscendo nel biometano una soluzione promettente e sostenibile per il nostro pianeta.