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L’Euforia di Trump Coinvolge i Mercati: Analisi Post-Elezioni

In ECONOMIA
Novembre 06, 2024

La recente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi ha scatenato reazioni immediate e significative nei mercati finanziari, influenzando non solo le borse americane, ma anche valute e asset digitali come il bitcoin. Le politiche previste per il secondo mandato del Presidente Trump non sembrano discostarsi molto da quelle della sua prima amministrazione, promettendo un contesto favorevole per la crescita economica degli Stati Uniti. Le misure di assistenza includono ulteriori tagli fiscali, azioni di deregolamentazione e l’applicazione di dazi, tutte volte a sostenere soprattutto il settore industriale e finanziario americano, con prospettive di impatto anche sull’inflazione.

Sulla scia di queste aspettative, Wall Street ha risposto con entusiasmo palpabile, registrando incrementi notevoli. Il Dow Jones Industrial Average ha osservato un salto guadagno del 3,12%, chiudendo a 43.535,19 punti mentre il Nasdaq Composite ha avanzato di un rispettabile 2,12%, raggiungendo gli 18.831,80 punti. L’S&P 500 non è rimasto indietro, segnando un rialzo dell’1,87% e posizionandosi a 5.892,24 punti. Questi numeri non solo soglignano la fiducia dei investitori nelle promesse economiche di Trump, ma stabiliscono anche nuovi record per la borsa statunitense.

Il clima di ottimismo ha incluso anche la piattaforma di social media “Truth” lanciata da Trump stesso, la quale ha visto le sue azioni balzare del 25% grazie alla visibilità e al supporto derivanti dalla rielezione del suo fondatore. Anche il colosso automobilistico Tesla si è messo in evidenza con un impressionante incremento del 14,38% nel valore delle sue azioni, dimostrando come le decisioni politiche abbiano un impatto diretto sui colossi tecnologici e automobilistici operanti sul suolo americano.

Al contrario, il contesto in Europa è stato segnato da una maggiore cautela. I mercati azionari del Vecchio Continente hanno mostrato una tendenza al ribasso in risposta alla notizia, con la Borsa di Milano e quella di Madrid che hanno evidenziato cali rispettivamente del 2,5% e del 2,6%. In questi mercati, la tensione si è manifestata anche attraverso un ampliamento dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi, superando i 132 punti base. Alcune aziende come Tenaris e Diasorin, tuttavia, hanno sfuggito alla tendenza negativa, guadagnando rispettivamente il 5,4% e il 5,3% nelle loro valutazioni di mercato.

Questo scenario di divergenza tra le borse americane e quelle europee mette in luce l’incertezza e il carattere speculativo che spesso accompagnano gli eventi politici di tale portata. Nonostante gli impatti immediati possano sembrare beneficenti per alcuni segmenti del mercato, l’ambito europeo sembra richiedere una riflessione più accurata sull’impatto a lungo termine delle politiche di Trump, soprattutto in termini di commercio internazionale e relazioni economiche transatlantiche.

In conclusione, la ri-elezione di Donald Trump ha indubbiamente catalizzato l’attenzione globale sui mercati finanziari, generando una dinamica di euforia e prudenza a seconda delle geografie economiche. Resta da vedere come queste tendenze si stabilizzeranno nel medio termine, e quale sarà l’effettivo impatto delle politiche dell’amministrazione Trump sul panorama economico globale. Ciò che è certo è che gli osservatori internazionali, gli investitori e gli analisti economici avranno molto da discutere nei prossimi mesi.