
La discussione sui recenti licenziamenti annunciati dalle società affiliate al marchio Euronics Italia, quali Nova Casale e Nova Spa, ha sollevato non poche controversie e interrogativi sulle reali motivazioni dietro queste scelte. Aboubakar Soumahoro, influente deputato e componente della Commissione Lavoro, ha sollevato una questione delicata e di grande rilevanza sociale, mettendo in dubbio le ragioni addotte dalle aziende per giustificare i tagli occupazionali.
La crisi del settore dell’elettronica di consumo, spesso citata come causa principale dei licenziamenti, è stata categoricamente respinta da Soumahoro, il quale evidenzia una realtà sostanzialmente diversa rispetto a quella prospettata dalle aziende. In particolare, egli sottolinea come il settore dell’elettronica non sia affatto in declino, ma piuttosto in una fase di stabilità finanziaria e, in alcuni casi, di crescita. Pertanto, le decisioni di ridurre il personale sembrano guidate più da un desiderio di massimizzare i profitti a discapito delle condizioni lavorative dei dipendenti.
La situazione si complica ulteriormente considerando l’operato di Nova Spa, che ha recentemente promosso un’ondata di licenziamenti che coinvolge 243 lavoratori. La politica utilizzata dalla compagnia riguardo l’impiego di ammortizzatori sociali e le riduzioni fiscali aggiunge un ulteriore strato di criticità, evidenziando un approccio che sembra favorire l’ottimizzazione fiscale a scapito della sicurezza economica dei suoi impiegati.
Le manovre di Nova Spa non si limitano a questo. Secondo Soumahoro, l’azienda ha anche operato attraverso entità satellite, come la Nova Casale srl, in cui ha applicato contratti collettivi nazionali di lavoro meno vantaggiosi, rispetto a quelli negoziati con organizzazioni sindacali più rappresentative. Questo ha notevolmente ridotto le tutele e le retribuzioni dei lavoratori di queste società satellite, complicando ulteriormente le dinamiche lavorative interne.
Inoltre, Soumahoro fa appello al governo per un intervento più risoluto e concreto. Ha richiamato la ministra del lavoro Marina Calderone affinché non ignori queste problematiche, e ha depositato per la seconda volta un’interrogazione parlamentare per spingere il governo ad assumersi la responsabilità di una situazione che, a suo parere, non può essere trascurata.
Il deputato chiama infine a un confronto diretto e inclusivo, proponendo la formazione di un tavolo di discussione che includa le aziende coinvolte e tutte le organizzazioni sindacali, al fine di investigare e definire un piano occupazionale che assicuri la continuità lavorativa dei dipendenti implicati.
Le implicazioni di questa vicenda sono profonde e toccano i nervi scottanti del mondo del lavoro in Italia, dove le pratiche aziendali e la responsabilità sociale delle imprese continuano a essere argomenti di fervente dibattito. I dipendenti di Euronics e delle affiliate si trovano in una posizione vulnerabile, e il loro futuro lavorativo dipende in larga misura dalle decisioni che verranno prese nei piani alti del potere economico e politico del paese.