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L’Illegalità in Italia: Un Fenomeno Economico Paragonabile al PIL Greco

In ECONOMIA
Settembre 24, 2024

In Italia, l’illegalità sembra raggiungere proporzioni economiche confrontabili con il Prodotto Interno Lordo (PIL) di nazioni come la Grecia. Dario Costantini, presidente di Cna Imprenditori d’Italia, ha esposto questa preoccupante analisi nel corso di un recente incontro con Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli.

Durante l’evento, Costantini ha delineato il quadro di un fenomeno che non solo soccorre le radici più profonde della società italiana ma che anche, da un punto di vista numerico, assume dimensioni allarmanti. Citando dati e confronti sorprendenti, il presidente di CNA ha messo in luce come l’economia sommersa e le attività illegali stiano ostacolando gravemente il progresso economico del nostro paese.

“Se consideriamo un risultato significativo per la nostra associazione, quale quello di aver ottenuto 6,3 miliardi di euro destinati all’autoproduzione di energia grazie a modifiche del Pnrr per la transizione 5.0, e lo moltiplichiamo per trenta, possiamo avere un’idea dell’enormità dell’illegalità in Italia”, ha spiegato Costantini durante l’incontro. Una cifra, quella dell’illegalità, che raggiunge e in alcuni estimi supera, il PIL di nazioni come la Grecia o il Portogallo.

L’intensità del dialogo con Gratteri non si è limitata alla constatazione del problema, ma si è estesa alla ricerca di soluzioni e strategie per mitigare l’impatto di queste pratiche sulla vita delle imprese. Costantini ha sottolineato l’importanza di fornire agli imprenditori gli strumenti e le conoscenze necessarie per riconoscere e proteggersi dalle infiltrazioni dell’illegalità, spesso mascherata da opportunità di affare o da pratiche commerciali apparentemente innocue.

Questa conversazione solleva questioni profonde riguardo la responsabilità sociale delle imprese e l’importanza della trasparenza nell’economia. La presenza di un magistrato della statura di Gratteri ha permesso di trattare il tema non solo dal punto di vista economico, ma anche giuridico e etico, offrendo una visione a 360 gradi delle ripercussioni che l’illegalità ha in tutti i settori della società.

Il confronto tra le cifre dell’autoproduzione energetica, legate a iniziative legali e le stime dell’economia sommersa fornisce un’intuitiva dimostrazione di come attività illecite possano non solo distorcere ma anche soffocare le potenzialità economiche del paese. Una nazione che vede nelle sue parti più oscure un giro d’affari comparabile a quello di uno Stato membro dell’Unione Europea è una nazione che deve affrontare decisamente il problema dell’illegalità, impegnandosi in un cambiamento radicale tanto nelle politiche quanto nella mentalità collettiva.

L’appello di Costantini e il sostegno di figure come Gratteri sono fondamentali per sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare un impegno collettivo verso la legalità. Solo attraverso un’azione congiunta, che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini, sarà possibile ripristinare un equilibrio economico e sociale capace di garantire sviluppo e giustizia nel nostro paese.