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L’Italia a confronto con l’Europa: una battaglia contro i danni del clima

In ECONOMIA
Settembre 25, 2024

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato un bilancio pesantemente gravato dagli eventi meteorologici estremi, con un impatto economico stimato in circa 50 miliardi di euro. Tale cifra si traduce in una media annua di 5 miliardi di euro, segnalando un onere decisamente superiore rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. Analizzando i dati a disposizione, emerge che nel solo 2022 ogni italiano ha sostenuto un costo di 284 euro, a fronte di una media europea di 117 euro pro capite, posizionando l’Italia in una situazione di svantaggio economico più che doppio rispetto alla media dei paesi membri.

Questi numeri, emersi da un’analisi accurata condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato utilizzando le ultime rilevazioni di Eurostat e Istat, sono stati diffusi in occasione della ventesima edizione della Convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’. L’evento, che ha luogo a Chia, Cagliari, è una vetrina per discutere di temi energetici e transizioni, organizzato in collaborazione con i consorzi energia Caem, CEnPI e Multienergia.

L’urgenza di questi dati è rafforzata da una crescente ansia tra i cittadini italiani riguardo agli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. L’ultima indagine ha rivelato che nel 2023 il 58,8% degli italiani si è detto preoccupato per il riscaldamento globale, un netto aumento rispetto al 40,7% del 2013. Questo incremento della preoccupazione riflette non solo una maggiore consapevolezza delle implicazioni a lungo termine dei cambiamenti climatici, ma anche la diretta esperienza degli impatti negativi che tali eventi possono avere sulla vita quotidiana e sull’economia.

Nonostante l’aumento della sensibilità pubblica e la crescente attenzione verso politiche di adattamento e mitigazione, l’Italia continua a fronteggiare sfide significative. La frequenza e l’intensità degli eventi climatici estremi non solo minacciano la sicurezza e il benessere dei cittadini italiani, ma pongono anche ostacoli critici per il futuro economico e ambientale del paese. La resilienza e l’adattamento diventano, quindi, centrali nelle strategie nazionali per ridurre i rischi e limitare i danni economici.

L’impegno nel ridurre le emissioni, insieme allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e resilienti, deve essere una priorità per garantire una transizione equa verso un futuro a basso impatto ambientale. Queste politiche non solo possono mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche stimolare l’innovazione, creare opportunità economiche e migliorare la qualità della vita in Italia.

Conferenze come quella di Chia offrono una piattaforma essenziale per dialogare, confrontare e collaborare su questi temi cruciali. È solo attraverso un approccio coeso e integrato che l’Italia può sperare di superare le sfide presentate dai cambiamenti climatici e avanzare verso un futuro più sicuro e sostenibile per tutte le comunità italiane.