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L’Unione Europea punta a liberarsi dal gas russo entro il 2027

In ECONOMIA
Marzo 04, 2024

BRUXELLES – Il percorso dell’Unione Europea verso l’indipendenza energetica ha uno scoglio notevole da superare: ridurre e infine eliminare la dipendenza dal gas naturale russo. La commissaria UE per l’Energia, Kadri Simson, ha espresso chiaramente questa sfida durante l’ultimo Consiglio UE Energia, tenutosi a Bruxelles, dove al centro della discussione c’era non solo l’attuale dipendenza da risorse energetiche russe, ma anche la conclusione del contratto di transito del gas tra Russia e Ucraina.

Secondo la commissaria, la strategia dell’Unione è d’ora in poi chiara e netta: occorre cessare ogni importazione di gas russo entro il 2027, impostando già da oggi le misure per raggiungere l’obiettivo. L’Europa punta a diversificare le proprie fonti energetiche e a rafforzare la propria sicurezza in materia di approvvigionamento.

La scadenza imminente del contratto di transito fra Mosca e Kiev per il gas che passa attraverso l’Ucraina verso l’UE evidenzia l’urgenza di sviluppare piani alternativi. La Commissione Europea ha già anticipato che non intraprenderà trattative con la parte russa come fece mezzo decennio fa per rinnovare l’accordo.

Sono in corso intense trattative per identificare e assicurare vie di approvvigionamento alternative, così come fornitori diversi dal consueto partner russo. Tuttavia, liberarsi dal gas russo non sarà una transizione immediata, e richiederà un impegno coordinato sia in termini di infrastrutture che di accordi bilaterali con nuovi partner.

La ricerca di soluzioni passa anche attraverso l’incremento della produzione e l’importazione di gas naturale liquefatto (GNL) da paesi come gli Stati Uniti e il Qatar, così come l’investimento in fonti rinnovabili che possano ridurre gradualmente la dipendenza dell’EU dai combustibili fossili in generale.

La transizione energetica, quindi, è un obiettivo più pressante che mai, e richiederà investimenti ingenti per rafforzare le reti energetiche europee, accelerare il passaggio a fonti pulite e rinnovabili e garantire la sicurezza energetica dei paesi membri.

Questo obiettivo di lungo termine si inquadra in una strategia complessiva che la UE ha definito per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, in conformità con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima. Nel breve termine, tuttavia, la situazione geopolitica attuale e la necessità di stabilire relazioni con nuovi fornitori energetici monopolizzano l’agenda europea.

Il dibattito si avvicina a una fase cruciale: capire come l’UE potrà concretizzare con step pratici questo ambizioso piano di disimpegno dal gas russo e quali saranno le implicazioni sia economiche che politiche di una simile svolta strategica.