Durante la sua recente apparizione alla trasmissione televisiva “Dritto e Rovescio” su Rete4, la Premier italiana Giorgia Meloni ha sollevato una questione spinosa che attiene alla sicurezza nazionale e all’ordine pubblico. La leader del governo ha infatti lamentato quello che definisce un clima di “vera impunità” in Italia, che a suo dire contribuisce alla formazione di una categoria di persone dedite alla causa del disordine pubblico non tanto per attivismo politico quanto per professione.
In Italia, le manifestazioni sono un diritto garantito dalla Costituzione, e spesso giocano un ruolo chiave nel plasmare l’opinione pubblica e le politiche. Tuttavia, secondo la Meloni, esiste un problema di fondo quando episodi ripetuti di violenza e disordini sono presunti essere opera di individui che vi partecipano non già per esprimere legittime proteste, ma per creare deliberatamente caos. Ciò, per la Premier, genera una distorsione del diritto alla protesta pacifica e mina la sicurezza della collettività.
La questione dell’ordine pubblico nelle manifestazioni è un tema ricorrente e controverso. Da un lato vi è l’esigenza di garantire la libertà di espressione e di assembramento; dall’altro, l’obbligo per le autorità di mantenere l’ordine e di tutelare l’incolumità dei cittadini, delle forze dell’ordine e delle infrastrutture. La Meloni ha esortato ad affrontare l’argomento in modo impegnativo, identificando e sanzionando coloro che partecipano alle manifestazioni con intenti non consoni ai principi di democrazia e civiltà, e che spesso si celano dietro il volto del dissenso politico.
Il Governo, secondo quanto espresso da Meloni, si trova così di fronte alla sfida di bilanciare questi due imperativi. Un compito non facile, in quanto richiede di camminare su un filo sottile che divide la tutela della sicurezza pubblica e il rispetto dei diritti civili. La sfida è quella di individuare un percorso che eviti una scorretta criminalizzazione della protesta in quanto tale, al tempo stesso contrastando con forza gli abusi e gli eccessi che si manifestano in questa guisa.
Interventi legislativi mirati, così come una collaborazione più stretta tra forze dell’ordine, organizzatori delle manifestazioni e istituzioni potrebbero essere i cardini di uno sforzo congiunto per prevenire ed evitare gli episodi di violenza. Rimane aperto il dialogo sulla necessità di rivedere le leggi vigenti in materia di manifestazioni e ordine pubblico, per assicurare che chi infrange la legge non abbia a sentirsi al sicuro dalla giustizia, senza però che l’integrità delle legittime proteste ne risulti indebitamente compromessa.
In conclusione, la riflessione portata avanti dalla Premier Meloni mette in evidenza l’esigenza di un ripensamento delle politiche relative all’ordine pubblico, volte a garantire l’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini in un contesto di civile convivenza e rispetto delle regole. Un dibattito che richiede attenzione e sensibilità per non incappare in soluzioni facili che rischierebbero di erodere libertà e diritti tanto duramente conquistati.
