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Mercati Europei Fluttuano Mentre Si Aggrappano alle Decisioni della Fed

In ECONOMIA
Gennaio 08, 2024
I timori di una politica meno accomodante da parte della Fed hanno mandato ondate di incertezza sui listini europei, con le attese per i dati sull'inflazione e il sentimento del mercato.

Le piazze finanziarie europee hanno aperto la giornata con dinamiche diverse tra loro, riflettendo l’atteggiamento cauto degli investitori mentre gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della Federal Reserve statunitense. Mentre la Borsa di Milano segnava un lieve calo dello 0,2%, Francoforte si distingueva con un leggero aumento dello 0,15%. Londra e Madrid hanno invece mostrato debolezze leggere, con una diminuzione dello 0,25% e dello 0,9% rispettivamente.

Le preoccupazioni principali rimangono legate all’indirizzo che prenderà la politica monetaria della Banca centrale americana, in particolare dopo le parole di Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta e membro noto per la sua postura più “falco” all’interno del Federal Open Market Committee (FOMC). L’avvicinarsi del rilascio del dato sull’inflazione per il mese di novembre aggiunge tensione, delineando un panorama in cui gli investitori si aspettano meno tagli dei tassi di quanto sperato inizialmente per il 2024.

La situazione economica nell’Eurozona ha offerto alcuni spunti interessanti. Nonostante un aumento sopra le stime delle esportazioni in Germania a novembre (+3,7%), gli ordini di fabbrica nello stesso mese hanno deluso, salendo di un esiguo 0,3%. La fiducia degli investitori ha mostrato un leggero calo a -15,8, nonostante le aspettative di -15,5, mentre la fiducia dei consumatori ha segnato un modesto miglioramento.

A un livello macroeconomico, il cambio euro-dollaro si è attestato a 0,91 mentre la coppia sterlina-dollaro si è fermata a 0,78. L’attenzione si è poi concentrata sul differenziale di rendimento (spread) tra i titoli di Stato italiani (Btp) e i Bund tedeschi, aumentato a 170,1 punti base. Tale movimento sottolinea un incremento dei rendimenti italiani, saliti di 5,6 punti al 3,89%, contro quelli tedeschi che hanno mostrato una crescita minore di 4,6 punti al 2,19%.

Il settore energetico ha risentito di una flessione notevole, con il prezzo del petrolio WTI che ha subito una contrazione del 2,93% a 71,65 dollari al barile seguendo il taglio di prezzo dell’Arabia Saudita. Anche il gas naturale ha registrato un crollo dell’8,32% a 31,68 euro al MWh, scendendo ai livelli di novembre 2021 in risposta a scorte ancora abbondanti nell’UE.

Questa dinamica ha esercitato pressione sulle compagnie energetiche come Eni, Shell, TotalEnergies e BP, oltre ad influenzare negativamente il comparto dell’ingegneria petrolifera con Saipem e Technip.

Nel settore automobilistico le fortune sono state miste, tra incrementi per Volvo e Ferrari e cali per Renault e Stellantis. In ambito bancario, tuttavia, il tono è stato più ottimista con rialzi per Commerzbank, MPS e Unicredit.

In un contesto di incertezza dovuto ai futuri indirizzi di politica monetaria a stelle e strisce e ai dati macroeconomici in pubblicazione nei prossimi giorni, i mercati europei paiono navigare in acque agitate, in attesa di comprendere meglio i venti che soffieranno dall’altro lato dell’Atlantico.

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Redazione