
Il Consiglio dei Ministri si appresta a discutere una nuova legge di bilancio che promette di rifocalizzare l’attenzione su famiglie, imprese e infrastrutture sanitarie, immettendo freschi sproni economici pur mantenendo un occhio vigile sul bilanciamento delle spese. Il budget previsto oscilla tra i 23 e i 25 miliardi di euro, con una porzione significativa, circa 9 miliardi, finanziata tramite deficit.
Un elemento centrale della manovra è il taglio del 5% delle spese ministeriali, un’operazione di risanamento che escluderà comunque enti locali e Comuni, preservandoli da ulteriori contrazioni finanziarie. Tale misura non toccherà i fondi per la sanità, che, come assicurato dal Ministro Schillaci, potrebbero perfino registrare un incremento fino a 3 miliardi rispetto agli stanziamenti precedenti.
Una delle svolte più rilevanti riguarda il contributo finanziario che proviene dai giganti bancari nazionali. Si prevede un gettito di 3 miliardi attraverso un’anticipazione sulle imposte differite attive (Dta), preservando le aliquote correnti di Ires e Irap da eventuali aumenti.
La revisione del cuneo fiscale e degli scaglioni IRPEF rappresenta ancora il fulcro della manovra, affiancata dal sostegno alle famiglie e alla natalità. In particolare, il governo intende ridefinire le detrazioni con la proposta di un massimale che varia in base alla grandezza del nucleo familiare, introducendo una sorta di “quoziente familiare”. Inoltre, si prevede una estensione delle agevolazioni contributive per le lavoratrici indipendenti madri di due o tre figli.
Non mancano riconferme e aggiustamenti in temi già noti: il bonus per le ristrutturazioni sulla prima casa sarà prorogato, segnalando un sostegno continuativo agli investimenti privati in ambito abitativo.
Sul fronte previdenziale, mentre mancano interventi strutturali di rilievo, il governo prevede di mantenere un indice di perequazione pensionistica al passo con l’inflazione e di aumentare le pensioni minime, estendendo incentivi per chi decide di posticipare il pensionamento volontariamente.
La manovra include fondi destinati al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, sottolineando l’importanza del mantenimento di condizioni lavorative eque per i dipendenti statali.
Queste decisioni delineano un approccio che tenta di bilanciare stimoli economici e prudenza fiscale, cercando di dinamizzare settori chiave senza pregiudicare la solidità delle finanze pubbliche. In un contesto economico ancora convalescente, la sfida sarà quella di implementare queste misure in modo efficace, garantendo che il sostegno promesso si materializzi in benefici reali per i cittadini e le imprese del Paese.