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Oscillazione dell’Inflazione: Riflessi sulla Politica Monetaria della BCE

In ECONOMIA
Luglio 31, 2024

L’improvviso aumento dell’inflazione, che ha raggiunto il 2,6% nell’eurozona a luglio, ha introdotto nuovi elementi di tensione nel panorama economico europeo, sollevando interrogativi sulla prossima mossa della Banca Centrale Europea (BCE). Nonostante l’inaspettata crescita, il nucleo dell’inflazione si mantiene stabile al 2,9%, in contrasto con previsioni che suggerivano una possibile riduzione.

La BCE si trova di fronte a un bivio critico. La maggiore incertezza si concentra intorno alla riunione del consiglio dell’Eurotower prevista per il 12 settembre, un appuntamento che potrebbe chiarire il futuro immediato delle politiche monetarie europee. Prima di tale data cruciale, la BCE valuterà attentamente i dati sull’inflazione di agosto e le successive decisioni della Federal Reserve americana, la quale è prevista annunciare le proprie misure entro sera.

In aggiunta, l’ambiente di mercato ha già posizionato le sue aspettative, propendendo per un taglio dei tassi di interesse di 50 punti base entro la fine dell’anno, con una potenziale prima azione già a settembre. Tuttavia, nonostante queste previsioni, ancora circola un senso di cautela tra gli analisti economici. A tal proposito, il rapporto di Bloomberg evidenzia come l’inflazione nel settore dei servizi rimanga alta, con un lieve calo dal 4,1% al 4%, ma ancora considerata “spiacevolmente elevata”.

Tomasz Wieladek, economista capo europeo presso T. Rowe Price, lancia luce su un altro aspetto critico: l’impatto dei crescenti costi di spedizione dalla Cina negli ultimi due mesi. Sebbene la BCE riconosca che l’aumento diretto dell’inflazione sui beni possa essere temporaneo, pone una maggiore attenzione sull’inflazione dei servizi, vista come un indicatore più rappresentativo dell’inflazione generata a livello domestico. Wieladek suggerisce che i recenti dati sull’inflazione dei servizi sostengono l’ipotesi di un continuo taglio dei tassi per i prossimi mesi.

Anche secondo Giacomo Calef, responsabile per l’Italia di NS Partners, è probabile che la BCE persista in una politica di allentamento monetario durante l’autunno, mantenendo quindi un approccio restrittivo ma flessibile alle mutevoli condizioni economiche.

Dunque, mentre l’ombra dell’inflazione continua a proiettarsi sul futuro economico dell’eurozona, la Banca Centrale Europea può ancora avere in serbo alcune manovre strategiche significative per moderare l’impatto economico e preservare la stabilità monetaria. Con un occhio alla situazione internazionale e l’altro alle dinamiche interne, settembre potrebbe rivelarsi un mese decisivo per il futuro a medio termine dell’eurozona.