Le borse europee si mostrano vacillanti in una sessione contrassegnata da incertezze, che vedono gli indici americani procedere in modo disomogeneo. L’indice Dow Jones mostra un decremento dello 0,47%, mentre il Nasdaq avanza leggermente con un più 0,14%. L’influenza di Wall Street si fa sentire anche sul Vecchio Continente, dove gli indici principali appaiono frenati da una certa indecisione dei mercati.
Dal cuore finanziario d’Italia, precisamente da Piazza Affari, emergono segnali di stallo. Il Ftse Mib, indice principale milanese, tratteggia un calo dello 0,7% e persiste senza variazioni dalle prime ore del pomeriggio. La situazione è aggravata da problemi tecnici riferiti al fornitore Ftse Russel, che affliggono anche il Ftse 100 di Londra dimostrato da un calo dello 0,5%. Anche altri importanti centri finanziari europei come Francoforte, Parigi e Madrid subiscono simili sorte con ribassi rispettivamente dello 0,8%, dello 0,6% e dello 0,3%.
In questo quadro di generalizzata incertezza, spiccano alcune dinamiche di mercato da tenere sott’occhio. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi a dieci anni segna un incremento, attestandosi a 129,3 punti. Tale movimento portato dal rendimento annuo italiano riversa i suoi effetti sull’indice, risalendo al 3,76%, mentre quello tedesco si innalza a 2,46%. La valutazione della moneta unica risente di questi scossoni, con il dollaro che si rafforza nei confronti dell’euro a 0,92 e della sterlina a 0,77.
Non da meno, il settore energetico registra delle contrazioni significative. Il prezzo del greggio (Wti) cala dello 0,5% attestandosi a 82,41 dollari al barile, mentre il gas naturale retrocede dell’1,76%, toccando i 32,1 euro per MWh. L’oro, infine, mostra un’accentuata diminuzione del suo valore del 2,1% raggiungendo i 2.412 dollari l’oncia.
Nel settore azionario, l’energia e il bancario sono i comparti maggiormente penalizzati in Europa. Compagnie petrolifere come TotalEnergies e Eni registrano perdite significative, rispettivamente del 1,5% e 1,23%. Anche nel campo bancario, le azioni subiscono un calo, con Bnp e Standard Chartered che diminuiscono rispettivamente dell’1,26% e 1,2%. Tra le società italiane, Nexi tallona le perdite con un deciso -3,33%, seguita da Stm e Iveco.
Ciononostante, non tutte le notizie sono negative. Alcune aziende riescono a nuotare controcorrente: è il caso di Prysmian, che guadagna l’1,12%, e di Amplifon, in ascesa dell’1,05%. Spicca soprattutto Piovan, che vede un’impennata del 11,38%, avvicinandosi al target dell’offerta pubblica di acquisto proposta da Investindustrial.
Di fronte a un panorama così misto, gli investitori rimangono in attesa di ulteriori sviluppi e chiarimenti sui problemi tecnici che hanno caratterizzato la giornata. In queste ore di incertezza, la prudenza e la strategia di osservazione si mostrano come le compagne più fidate dei mercati finanziari.
