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Ottobre Rosso nei Trasporti: Sciopero Nazionale Senza Precedenti

In ECONOMIA
Ottobre 29, 2024

Il 8 novembre si prospetta come una giornata cruciale e di stallo per il settore del trasporto pubblico italiano. Dopo quasi vent’anni, sarà attuato uno sciopero nazionale che interesserà l’intera giornata, dal primo all’ultimo minuto, senza lasciare spazio alle consuete fasce di garanzia. Tale decisione, confermata da un fronte sindacale unito, pone l’accento su profonde e radicate criticità nel settore.

Durante una conferenza stampa recente, i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna hanno delineato il contesto e le motivazioni dietro a questo drastico atto di mobilitazione, che si inserisce nel quadro più ampio della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori del settore, scaduto lo scorso 31 dicembre e con trattative interrotte da maggio.

L’assenza di fasce protette di orario è una mossa legale, che si può applicare una volta per ogni vertenza contrattuale, un’eccezione che non veniva utilizzata dal 2005. Oltre all’aggiornamento economico delle retribuzioni per circa 100.000 lavoratori, i sindacati richiedono un aumento della sicurezza, maggiore sostenibilità e risorse finanziarie incrementali per il settore.

Non è difficile constatare la sofferenza del comparto: nel corso dell’ultima decina di anni, il fondo per il trasporto pubblico locale (Tpl) ha subito una drastica riduzione di un miliardo e mezzo di euro, un taglio considerevole che ha minato la capacità di garantire un servizio adeguato alle esigenze degli utenti e alla manutenzione dei mezzi.

Stefano Malorgio, segretario generale della Filt Cgil, sottolinea un paradosso doloroso: mentre altri Paesi europei hanno investito significativamente nel potenziamento del Tpl, “noi assistiamo a un deterioramento progressivo nelle città di ogni dimensione”. Questo contesto ha portato Salvatore Pellecchia, segretario generale di Fit Cisl, a chiedere una “riforma del sistema” ben radicata, citando l’esistenza di circa 900 aziende di trasporto pubblico in Italia, una frammentazione eccessiva se confrontata con la situazione in altri paesi dell’Unione Europea, dove poche grandi aziende gestiscono la maggior parte del servizio.

Parallelamente, la sicurezza nel settore si configura come un altro punto critico: Marco Verzari, segretario generale di Uiltrasporti, ha evidenziato un quotidiano rischio di aggressioni a cui sono esposti i lavoratori, una condizione che spinge verso un continuo stato di esasperazione del personale. La risposta politica e finanziaria attuale, per i sindacati, si rivela nettamente insufficiente, soprattutto in vista dei dati emergenti dallo stanziamento nella manovra 2025, che prevede “soli 120 milioni” per il Tpl, cifra considerata largamente inadeguata per rispondere ai bisogni del settore.

In questo scenario teso e carico di sfide, l’8 novembre non rappresenterà solo una giornata di disagi per chi si affida al trasporto pubblico, ma sarà anche l’espressione tangibile di un settore in crisi, che chiede a gran voce una revisione e un rinnovato impegno nelle politiche di supporto e finanziamento. Di fronte a queste criticità, le strade delle città si apprestano a vivere momenti di riflessione cruciale, mentre i cittadini e i policy maker osservano con attenzione.

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Redazione