La borsa di Milano avvia la settimana con un passo incerto, segnando una debole apertura nella giornata odierna. L’indice Ftse Mib ha registrato un calo dello 0,17%, manifestando la tendenza al ritiro degli investitori dopo i recenti guadagni. A figurare tra i protagonisti della seduta vi è Mediobanca, che ha visto il proprio titolo scendere dell’1,3%, una contrazione che segue il sprint della scorsa settimana, alimentato dalle indiscrezioni riguardo un potenziale interesse da parte di Unicredit, che mostra a sua volta un lieve calo dello 0,1%.
Le attenzioni sono puntate su Mediobanca, visto il suo ruolo nel sistema bancario italiano e la partecipazione significativa nella compagnia assicurativa Generali, che ha invece registrato un incremento dello 0,45%. Il settore bancario si mostra vivace, con Banco Bpm al centro delle attenzioni, salendo del 2,7% e posizionandosi tra i candidati più papabili nel contesto del risiko bancario italiano. Altri istituti bancari come Mps, Popolare di Sondrio e Bper, potenziali obiettivi di acquisizioni, hanno segnato progressi modesti ma positivi.
Leonardo è l’azienda che si distingue maggiormente nella seduta, capitanando il listino con un robusto +3,5% e confermandosi un punto di forza nel panorama industriale. In ambito corporate, le vendite hanno interessato il mondo della moda con Moncler e quello automobilistico con Stellantis, nonostante quest’ultima abbia recentemente firmato un accordo commerciale con Ayvens. Alcuni cali sono stati inoltre registrati nel settore delle utility – Hera, Italgas e Terna in particolare.
Una nota di rilievo è rappresentata da Telecom Italia (Tim), che si è contrapposta al trend negativo con un rialzo dello 0,8%, trovando impulso dalle novità nel settore delle telecomunicazioni, con Iliad che ha acquisito quasi il 20% di Tele2 rinvigorendo l’interesse per il risiko delle tlc.
Al di fuori dell’indice principale, particolare attenzione è stata rivolta a Sogefi, la cui quotazione non ha ancora trovato un prezzo a seguito dell’annuncio di vendita della divisione di filtri che ha portato a una valutazione teorica in aumento del 31%. Di riflesso, anche la controllante Cir ha beneficiato di questa mossa, attestandosi all’11% in più.
In questo contesto di incertezze e movimenti strategici, gli investitori restano cautamente ottimisti, monitorando da vicino gli sviluppi del mercato e reagendo a qualsiasi nuova informazione che potrebbe fenere rilevante per le loro decisioni future.