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Pietradefusi, caos Tari: 500 cartelle rispedite al mittente. Comune segnala Poste alla Procura.

In AVELLINO, CAMPANIA
Settembre 06, 2025
Musto: “Tra le oltre 450 cartelle rinviate in Comune c’è anche la mia, quella del bar, di consiglieri, del parroco”.

A Pietradefusi, piccolo centro dell’Irpinia, il recapito degli avvisi di pagamento della Tari si è trasformato in un caso che coinvolge gran parte della cittadinanza. Degli oltre novecento destinatari, circa cinquecento tra famiglie e attività commerciali non hanno ricevuto le cartelle, tornate al mittente con diciture come “indirizzo sconosciuto” o “destinatario irreperibile”.   Gli avvisi, partiti lo scorso 12 agosto dalla società concessionaria incaricata della riscossione, una volta affidati al servizio postale non sono mai arrivati a destinazione. Oggi giacciono in due grandi ceste collocate all’interno del Municipio, in attesa di essere nuovamente recapitati.   Il disguido ha assunto contorni paradossali: tra i destinatari classificati come irreperibili figurano il sindaco Nino Musto, alcuni consiglieri comunali, il parroco, il farmacista e diversi esercenti del centro cittadino.  “Tra le oltre 450 cartelle rinviate in Comune – spiega il primo cittadino – c’è anche la mia, quella del bar, di consiglieri, del parroco. Persone note a tutti. Non so come sia stato possibile annullare il recapito spiegando che sono sconosciute”.    Il mancato recapito degli avvisi non è solo un intoppo burocratico: può avere conseguenze pratiche rilevanti. I contribuenti rischiano infatti di incorrere in ritardi nei pagamenti e di vedersi addebitare more non imputabili alla loro volontà. Un’eventualità che alimenta malcontento e sfiducia tra famiglie e attività commerciali.  L’amministrazione comunale ha deciso di segnalare l’accaduto non solo alla direzione provinciale di Poste Italiane, ma anche alla Procura della Repubblica di Benevento, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. Poste Italiane, dal canto suo, ha assicurato la disponibilità a completare la consegna entro due giorni. Resta aperta la questione economica: il Comune ha già pagato regolarmente il servizio di recapito, senza però ottenere la prestazione nei tempi e nei modi previsti. Una circostanza che rischia di trasformare il caso in un contenzioso, oltre a lasciare irrisolti i timori dei cittadini per le possibili conseguenze sui pagamenti.

dalla redazione