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Pmi manifatturiero italiano: leggera ripresa ma la crisi persiste

In ECONOMIA
Gennaio 02, 2024
Dati di dicembre mostrano una declino meno accentuato, ma il settore lotta con scorte ridotte e la pressione dei tassi di interesse

La fine dell’anno non porta conforto al settore manifatturiero italiano, che nonostante un timido segnale di risalita, rimane intrappolato in una fase di contrazione. Secondo l’ultimo report di S&P, il Purchasing Managers’ Index (Pmi) di dicembre si attesta a 45.3, rimbalzando marginalmente rispetto al 44.4 di novembre. Sebbene tale incremento dall’uno all’altro mese lasci trasparire un barlume di speranza, la realtà è che persiste la tendenza negativa che vede l’indice sotto la soglia neutrale di 50 per il nono mese di fila.

Questo indice, che rappresenta una fotografia della salute finanziaria e della fiducia degli acquistatori del settore manifatturiero, rivela che la produzione e i nuovi ordini hanno continuato a soffrire. Nonostante il declino sia stato il meno marcato degli ultimi tre mesi, ciò che destano allarme sono le scorte, che si sono ridotte a un ritmo record, equiparabile solo a quello già esperimentato una volta in dicembre 2011.

Le aziende manifatturiere italiane sono così costrette a digerire un duplice divario che le allontana dalla crescita: da un lato il calo di ordini sia nazionali sia internazionali, sintomo della debolezza della domanda; dall’altro, un’incerta prospettiva monetaria, con la Banca Centrale Europea (BCE) che ha anticipato il mantenimento di tassi di interesse elevati per un periodo prolungato. Un contesto che, come sottolineato dall’economista Tariq Kamal Chaudhry della Hamburg Commercial Bank, esercita uno stress particolaremente negativo sulle realtà produttive, già provate dalla crisi.

Il declino dei prezzi di acquisto non è stato sufficiente a iniettare ottimismo, poiché i prezzi di vendita hanno subito una diminuzione solo marginale, lasciando le imprese in una posizione di vulnerabilità nei confronti dei costi e della redditività. Con scorte in esaurimento e ordini in calo, le aziende manifatturiere si vedono obbligate a rivisitare le proprie strategie per attutire l’impatto di un ambiente macroeconomico ostile.

Non resta che attendere i futuri sviluppi, sperando che il nuovo anno porti con sé una svolta positiva per un settore che riveste un ruolo cruciale nell’economia italiana. Nel frattempo, il governo e le istituzioni finanziarie potrebbero dover riflettere su misure di stimolo che possano alleggerire il carico sulle spalle di un settore chiave per la produttività e l’occupazione del paese.