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Calo del prezzo dell’elettricità: sotto i 100 euro/MWh nella prima settimana del 2024

In ECONOMIA
Gennaio 09, 2024
Segnali di sollievo per i consumatori e le aziende mentre il Gestore dei Mercati Energetici registra una flessione dei costi energetici.

Mentre il nuovo anno si apre all’insegna delle sfide economiche, una notizia positiva arriva dal settore energetico italiano. Il Gestore dei Mercati Energetici (Gme) ha diffuso i dati relativi alla prima settimana del 2024, rilevando un apprezzabile calo del prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica. Il Prezzo Unico Nazionale (Pun), che funge da indice di riferimento per il mercato all’ingrosso dell’energia, si è attestato a 100,01 euro per megawattora (MWh), marcando un decremento del 13,9% rispetto alla settimana precedente.

La diminuzione dei prezzi rappresenta una ventata di ottimismo per consumatori ed imprese che, negli ultimi tempi, hanno dovuto far fronte a un’ondata di rincari nel settore energetico. Questa flessione arriva dopo periodi di alta volatilità legati a diversi fattori, tra cui le dinamiche dei mercati internazionali e i cambiamenti nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il Gme ha inoltre comunicato che i volumi di energia scambiati direttamente nella borsa si sono attestati a 3,6 milioni di MWh, segno di una robusta liquidità che ha toccato il 79,9%. Tale dato, oltre a riflettere la grande quantità di energia elettrica negoziata, è indicativo della fiducia che il sistema di borsa ispira tra gli operatori del settore.

Variazioni meno significative sono state rilevate nei prezzi medi di vendita regionali, con la Calabria e la Sicilia che hanno registrato i valori più bassi, a 99,20 euro/MWh, mentre il Nord e le altre macroaree, tra cui il Centro Nord, Centro Sud e Sardegna, hanno segnalato prezzi leggermente superiori, con un tetto di 100,15 euro/MWh. Queste differenze rispecchiano le distinte condizioni del mercato e dei sistemi di trasmissione nelle varie zone del Paese.

Gli analisti attribuiscono il calo dei prezzi a un mix di fattori, inclusi il clima relativamente mite che ha ridotto la domanda di riscaldamento e l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Ulteriori investimenti in infrastrutture verdi, insieme a politiche di efficientamento energetico, potrebbero contribuire a stabilizzare e potenzialmente ridurre ulteriormente i costi dell’energia nel lungo termine.

Mentre l’andamento dei prezzi dell’energia rimane incerto e soggetto a fluttuazioni, la notizia del calo nella prima settimana del 2024 è senza dubbio un segno incoraggiante. Le famiglie e le aziende italiane si augurano che questo trend prosegua, portando a una maggiore prevedibilità e sostenibilità dei costi energetici nel tempo. Nel frattempo, il settore rimane vigile, monitorando attentamente gli sviluppi del mercato che potrebbero influenzare le bollette elettriche dei prossimi mesi.