
Nel panorama europeo, i sindacati giocano un ruolo cruciale nel modellare le politiche lavorative e nel garantire i diritti dei lavoratori. Quest’anno, la città di Gorizia diventerà il teatro di un importante dialogo transnazionale tra sindacati italiani e sloveni. L’appuntamento è previsto per il 29 aprile, presso il valico di Casa Rossa-Rozna dolina. Questo incontro si inserisce nella tradizione del Consiglio Sindacale Interregionale Fvg-Slovenia (Csir Fvg-Slo), che celebra l’evento in concomitanza con le festività del Primo Maggio.
Il dibattito syndicale di quest’anno assume un’importanza particolare, segnando il ventesimo anniversario di un evento simile che commemorava l’ingresso della Slovenia e di altri nove paesi nell’Unione Europea nel 2004. Allora come oggi, i temi di discussione riflettono le preoccupazioni contemporanee e le sfide che i lavoratori frontaliere devono affrontare, in particolare nel contesto delle recenti politiche migratorie e della sicurezza.
Quest’anno, un tema che spicca tra gli argomenti di discussione è il prolungamento dei controlli alle frontiere, decisione che ha ripercussioni significative sul lavoro transfrontaliero. Il fenomeno del lavoro transfrontaliero è di per sé una dinamica complessa, influenzata non solo dalle legislazioni nazionali ma anche dalle politiche europee, come quelle schengeniane. La temporanea sospensione di Schengen e il ritorno dei controlli alle frontiere mettono in luce le tensioni esistenti tra la necessità di sicurezza e la libertà di movimento, entrambe pilastri dell’Unione Europea.
In aggiunta al tema dei controlli alle frontiere, i sindacati si focalizzeranno anche sulle pratiche lavorative poco regolamentate, cercando strategie congiunte per combattere il lavoro nero e il sommerso. Queste prassi non solo minacciano la giustizia sociale e l’equità ma minano anche la sicurezza economica dei lavoratori che, spesso invisibili alle maglie delle politiche pubbliche, rischiano di trovarsi senza protezioni lavorative adeguate.
Altro punto cruciale che verrà trattato durante l’incontro è l’appello alla pace e all’inclusione sociale. In un periodo in cui le tensioni internazionali sono palpabili e le sfide sociali si intensificano, i principi di solidarietà e cooperazione sono più necessari che mai. I sindacati, attraverso questo forum, aspirano a rafforzare questi principi fondamentali, riconoscendo che la stabilità sociale è intrinsecamente legata alla stabilità lavorativa.
La conferenza stampa che seguirà, ospitata dall’Università di Nova Gorica, vedrà la partecipazione di Samo Turel, sindaco di Nova Gorica, e Chiara Gatta, vice sindaco di Gorizia. Loro contribuiranno al dibattito con le prospettive amministrative locali, elementi essenziali per comprendere le interazioni tra politiche locali e dinamiche transfrontaliere.
In conclusione, l’incontro di Gorizia non si presenta solo come un evento commemorativo o una routine istituzionale, ma piuttosto come un’opportunità critica per affrontare e rimodellare le condizioni lavorative dei lavoratori transfrontalieri in un’Europa che cambia. La cooperazione italo-slovena potrebbe così delineare strategie efficaci di fronte alle sfide transnazionali, promuovendo non solo la prosperità economica ma anche la coesione sociale nel cuore dell’Europa.