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Prospettive economiche in area euro: tra inflazione rallentata e incertezze sulla crescita

In ECONOMIA
Gennaio 09, 2025

Nel recente Bollettino economico, la Banca Centrale Europea (BCE) ha fornito un’analisi approfondita sullo stato attuale e le prospettive dell’economia dell’area euro. Nonostante le tensioni inflazionistiche siano state oggetto di preoccupazione negli ultimi mesi, l’istituto guidato da Christine Lagarde ora rileva un’evoluzione positiva verso una stabilizzazione dell’inflazione, che si avvicina all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Questa tendenza è sostenuta dall’attenuazione delle pressioni sui costi del lavoro e dall’efficacia delle misure di politica monetaria adottate precedentemente, che hanno contribuito a domare le spinte inflative. Tuttavia, nonostante questi segnali incoraggianti, il quadro generale rimane macchiato da incertezze, in particolare per quanto riguarda la crescita economica futura.

Negli ultimi mesi, dati economici emergenti hanno suggerito una perdita di dinamismo nell’area euro. Sebbene il PIL sia cresciuto più del previsto nel terzo trimestre, con un incremento dello 0,4%, analisi più recenti indicano uno slancio in diminuzione. Questa frenata è attribuita in parte ai disordini geopolitici internazionali, tra cui le elezioni presidenziali statunitensi e le variazioni nei rendimenti dei titoli di Stato americani, che hanno avuto ripercussioni anche sui mercati europei.

In termini di mercato obbligazionario, tra settembre e dicembre si sono osservati movimenti significativi nei rendimenti dei titoli sovrani di alcuni paesi dell’eurozona. I rendimenti dei titoli di Stato francesi e tedeschi hanno mostrato divergenze rispetto ai tassi OIS, considerati privi di rischio. In particolare, il differenziale di rendimento dei titoli italiani è diminuito di nove punti base, segnale di una fiducia rinnovata. Per converso, per Portogallo e Spagna, si sono registrati ampiamenti nei differenziali di quattro e sei punti base, rispettivamente.

Per quanto riguarda le future decisioni sui tassi d’interesse, la BCE ha adottato una postura di cautela. Dopo un taglio dei tassi a dicembre, il Consiglio direttivo ha ribadito che non seguirà un percorso predeterminato, ma valuterà “di volta in volta” le condizioni economiche e finanziarie emergenti. Si prevede una potenziale riduzione dei tassi di interesse di un punto percentuale entro l’estate del 2025, ma tutto dipenderà dall’andamento dei dati economici.

Le prospettive per l’area euro restano dunque incerte. Se da un lato c’è ottimismo per una mitigazione dell’inflazione, dall’altro persistono preoccupazioni significative riguardo alla robustezza della ripresa economica. Gli operatori del mercato e i policy maker dovranno navigare con attenzione nel contesto attuale, bilanciando stimoli monetari e rigore fiscale in un quadro complesso e in rapida evoluzione. La BCE si trova quindi davanti a sfide significative nel sostenere una crescita equilibrata e duratura, senza scivolare in scenari di stagnazione o surriscaldamento.