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Proteste a Cagliari: La Città Sotto l’Ombra Militare

In POLITICA
Maggio 31, 2024

Al crepuscolo di una giornata ordinaria, mentre l’aeroporto di Elmas riecheggia dei soliti annunci di voli, pochi possono immaginare che questo tranquillo scalo civile a Cagliari racchiude trame ben più complesse. Secondo denunce recenti, emerge una realtà preoccupante: la sua secondaria e intermittente trasformazione in una base militare. Questo tema sarà al centro di un corteo di protesta previsto per domenica 2 giugno, un evento che si prospetta carico di significati nel contesto della festa della Repubblica.

L’uso militare dell’aeroporto non è un’eccezione, ma piuttosto una prassi che gli attivisti di A Foras, durante una recente conferenza stampa, hanno portato alla luce con fervore critico. Stando alle loro affermazioni, l’aeroporto di Elmas non solo serve i bisogni civili ma viene regolarmente adibito a fini militari. Tale situazione ha trovato particolare risalto durante eventi di crisi internazionali, come attestato dalla notte del contrattacco iraniano a Israele, quando l’aeroporto fu completamente militarizzato.

Oltre alla sua funzione strategica in scenari di conflitto, Elmas è stato indicato come snodo cruciale per l’invio di materiale bellico prodotto localmente, destinato a teatri di guerra esteri. Gli attivisti riportano che, negli ultimi dieci anni, numerosi carichi di munizioni prodotte a Domusnovas hanno lasciato l’aeroporto diretto verso destinazioni come l’Arabia Saudita, alimentando conflitti brutali come quello in Yemen. Emerge inoltre il sospetto che altre spedizioni possano essere state dirottate verso Israele, camuffando il loro percorso per evitare dissensi internazionali e mettere in difficoltà il governo italiano.

In questo contesto tumultuoso, i militanti di A Foras non solo chiedono chiarezza e trasparenza da parte della Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto, ma sollevano anche un allarme più profondo sulla sicurezza del territorio. Il dualismo tra uso civile e militare dell’aeroporto, secondo gli attivisti, rappresenta un rischio significativo non solo per la sicurezza dei voli ma anche per quella delle comunità locali.

Il tessuto urbano di Cagliari, descritto come ‘una città a misura di militare’, mostra una proliferazione di strutture e aree sottratte alla città e adibite a scopi militari, passando dal noto scandalo dell’uso del porto, fino alle aree meno conosciute ma altrettanto strategiche. Questa sistematica occupazione, come sottolineato da A Foras, ha sottratto risorse e spazi essenziali alla comunità civile.

Di fronte a queste complesse dinamiche, il corteo di domenica mira a essere un momento di espressione colorata e pacifica, con la speranza di riaccendere un dibattito pubblico sulla necessità di un approccio differente alle politiche di difesa e sicurezza. La marcetta vuole inoltre esprimere solidarietà nei confronti del popolo palestinese, sottolineando una comune aspirazione a un futuro di pace.

In conclusione, mentre Cagliari si prepara a vivere questa giornata di protesta, il dibattito sulla militarizzazione dell’aeroporto di Elmas solleva questioni urgenti relative alla sicurezza, alla trasparenza politica e ai diritti umani. Sarà indispensabile seguire gli sviluppi futuri per comprendere se questa mobilitazione potrà effettivamente influenzare le politiche pubbliche in un contesto di crescente instabilità globale.