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Riforma elettorale in FVG: addio ballottaggi per chi supera il 40%

In POLITICA
Marzo 21, 2024

Un significativo cambiamento nel panorama elettorale del Friuli Venezia Giulia è stato sancito dal Consiglio regionale, che ha dato il via libera a una riforma della legge elettorale a livello comunale. Questa riforma, approvata a maggioranza dal centrodestra, è stata accolta con opposizione dai partiti di minoranza.

La nuova normativa introduce un punto di svolta soprattutto per ciò che riguarda i ballottaggi: per i Comuni della regione, a partire dalle prossime elezioni amministrative, non sarà più necessario procedere al secondo turno qualora un candidato riesca a conseguire almeno il 40% dei voti al primo turno. Questa disposizione si discosta nettamente dalla soglia precedentemente vigente che obbligava i comuni, indipendentemente dalle percentuali raggiunte, a ricorrere al ballottaggio se nessun candidato otteneva più del 50% dei voti espressi.

Questo nuovo limite del 40% vuole semplificare il processo elettorale e ridurre i costi connessi all’organizzazione di un eventuale secondo turno elettorale, una decisione che ha suscitato dibattiti e polemiche. Le opposizioni criticano la scelta, sostenendo che potrebbe condurre a una minore rappresentatività del voto e a una maggiore frammentazione del consenso, con possibili ricadute sulla governabilità dei comuni.

Oltre alla modifica relativa ai ballottaggi, la riforma apporta un’altra novità di rilievo: i sindaci dei comuni con una popolazione inferiore a 15mila abitanti potranno essere rieletti per un terzo mandato. Questa novità è stata introdotta al fine di garantire una continuità amministrativa nelle piccole realtà locali, dove spesso la figura del sindaco riveste un ruolo cruciale per la comunità.

Quest’ultimo provvedimento, in particolare, è stato accolto con interesse da parte degli amministratori dei piccoli centri, che vedono nella possibilità di un terzo mandato un’occasione per portare a compimento progetti e iniziative iniziate nei mandati precedenti.

Restano comunque domande aperte e perplessità da parte dell’opinione pubblica e degli esperti di diritto elettorale, che si interrogano sulle reali implicazioni democratiche di tali modifiche. Il dibattito si prospetta lungo e animato, con l’attenzione rivolta non solo agli aspetti legali ma anche alle dinamiche sociali e politiche che potrebbero decantare dalla nuova legge elettorale del Friuli Venezia Giulia. Nel frattempo, i comuni della regione si preparano ad affrontare una nuova era elettorale, con la speranza che i cambiamenti introdotti favoriscano un’amministrazione efficace e rispondente ai bisogni dei cittadini.