469 views 3 mins 0 comments

Roma, Addio a Pippo Baudo, il “signore dei presentatori televisivi”.

In CRONACA, IN EVIDENZA, INSERTI ATTUALITA'
Agosto 16, 2025
Pippo Baudo non è stato solo un presentatore: è stato e resterà il “signore della televisione”.

Un silenzio improvviso cala sul mondo della televisione italiana: è calato il sipario su una leggenda. È morto stasera a Roma, all’età di 89 anni, Pippo Baudo, il volto che ha fatto la storia dello spettacolo e dell’intrattenimento, un riferimento per intere generazioni .  Da Militello in Val di Catania fino ai grandi studi di Rai, Baudo ha attraversato gli anni con eleganza e classe, intrecciando il suo destino con quello della televisione italiana. Un percorso lungo sei decenni, costellato di successi, scoperte, risate, emozioni sempre autentiche . Baudo, non era solo un conduttore: era il cuore pulsante del varietà italiano. Con tredici Festival di Sanremo al suo attivo, ancora oggi imbattuti, ha incarnato lo spirito della kermesse, tra musicalità e sobrietà, tra sorprese e garbo .  Da Settevoci e Canzonissima agli anni d’oro con Domenica In, Fantastico, Serata d’onore, fino a Novecento, ogni suo programma era un’epifania condivisa: uno schermo che si faceva casa, portavoce del Paese intero.  E come dimenticare la sua maestria nel cogliere i tempi: nel Festival del 1995 (e non solo), seppe trasformare un gesto disperato in un appello alla vita, fermando un uomo che minacciava di buttarsi nel vuoto, facendolo con grazia e umanità, ottenendo un applauso di salvezza.

Il gentiluomo dello schermo

Baudo non era solo un talento televisivo: era un maestro d’eleganza, una guida discreta e affettuosa. Ricordato per aver lanciato grandi nomi — da Laura Pausini a Giorgia, da Lorella Cuccarini ad Andrea Bocelli — ha messo al centro il talento, con uno sguardo autentico e generoso.  La sua forza stava nella sobrietà, e nel tratto deciso. Il pubblico lo amava perché sapeva essere garbato, ironico, mai sopra le righe. Anche quando attorniato da luci e applausi, era lì, fragile e grande, con l’umanità sempre in petto.

Il cordoglio e l’eredità

La notizia arriva come un sussurro improvviso: confermata dall’avvocato Giorgio Assumma, amico fraterno e confidente, e rimbalzata sui media, ha scosso studios e camerine, lasciando una nostalgia struggente. Oggi, le voci si uniscono nel ricordo: milioni di italiani rivivono il suo sorriso, la sua voce calda, la sua presenza rassicurante.  Perché Pippo Baudo non è stato solo un presentatore: è stato e resterà il “signore della televisione”, custode di un’epoca, custode di noi — della nostra storia, dei nostri pomeriggi, delle nostre prime serate. Addio, Pippo. Grazie per averci fatto sentire a casa, grazie per averci insegnato che la TV può essere “casa nostra”. Addio “Superpippo”, maestro silenzioso, sempre presente, sempre a servizio dello spettacolo e del pubblico.

di Mat. Lib.