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Rossano, sparatoria sul lungomare, tre arresti convalidati, accuse di tentato omicidio e rapina.

In CRONACA, REGIONI
Luglio 26, 2025
Il Gip di Barcellona Pozzo di Gotto convalida i fermi per Giovanni De Luca e i fratelli Pacenza. Indagini ancora in corso per chiarire il contesto della vicenda.

La sparatoria che nei giorni scorsi ha gettato nel panico il lungomare di Rossano, in provincia di Cosenza, trova un primo riscontro sul piano giudiziario. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha convalidato i decreti di fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere per tre giovani rossanesi: Giovanni De Luca, 35 anni, Gianluca Pacenza, 31, e Giuseppe Pio Pacenza, 19 anni.   Tutti e tre, fino a oggi incensurati, sono ora al centro di un’indagine che potrebbe rivelare aspetti ben più ampi rispetto alla sola dinamica dell’episodio. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni degli investigatori, i tre avrebbero avuto ruoli distinti nella vicenda. A carico di Gianluca e Giuseppe Pio Pacenza è stato ipotizzato il reato di rapina, mentre l’accusa più grave – tentato omicidio – è stata formulata nei confronti di Giovanni De Luca. Il Gip ha ritenuto fondata la necessità di misure cautelari, pur escludendo l’aggravante dei motivi futili, che avrebbe potuto aggravare ulteriormente la posizione degli indagati.   L’episodio ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica. In piena estate, in un tratto di lungomare molto frequentato da famiglie e turisti, sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco, generando il panico tra i presenti. Una scena da far west che ha riportato sotto i riflettori il tema della sicurezza nei luoghi pubblici e il rischio legato a esplosioni di violenza improvvise, spesso frutto di dinamiche personali che sfuggono al controllo. Nonostante l’adozione delle prime misure cautelari, l’inchiesta resta aperta. Le forze dell’ordine stanno proseguendo con approfondimenti mirati a chiarire con precisione i ruoli dei singoli indagati e, soprattutto, a comprendere il contesto in cui è maturata l’azione armata. Gli inquirenti non escludono l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti, né che la vicenda possa essere legata a dinamiche pregresse o a una forma di vendetta privata.  Il provvedimento del Gip rappresenta soltanto l’inizio di un iter giudiziario che si preannuncia complesso. La Procura intende fare piena luce sui motivi alla base di un gesto tanto grave quanto pericoloso, consumatosi in uno dei luoghi simbolo della vita estiva cittadina.

di Fausto Sacco