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Stellantis in Crescita ma Lontana dall’Obiettivo di Un Milione di Veicoli

In ECONOMIA
Gennaio 05, 2024
L'incremento produttivo degli stabilimenti italiani di Pomigliano e Atessa non basta: necessario un rilancio strategico per Cassino e Mirafiori.

Il gigante dell’automotive Stellantis guarda al futuro con ambizione ma anche con la consapevolezza degli sforzi necessari per raggiungere obiettivi produttivi di rilievo. Sebbene il 2023 abbia segnato per l’azienda un secondo anno consecutivo di crescita nella produzione di veicoli, l’auspicio di toccare la quota simbolica di un milione di unità non si è ancora concretizzato. Con 751.384 veicoli prodotti, si avverte la necessità di accelerare ulteriormente i ritmi per colmare la lacuna di un terzo rispetto ai volumi desiderati.

Il Report della Fim Cisl, svelato a Torino da Ferdinando Uliano e Rocco Cutrì, rappresenta una fotografia dettagliata dell’attuale panorama produttivo di Stellantis, sottolineando i passi in avanti compiuti e quelli ancora da percorrere. In dettaglio, gli stabilimenti di Pomigliano e di Atessa hanno entrambi presentato risultati lusinghieri con incrementi del 30% e del 12%, rispettivamente. In particolare Pomigliano, sede della produzione della popolare Fiat Panda, ha visto un significativo aumento delle attività, segnalando una vitalità produttiva che funge da modello per gli altri siti produttivi del gruppo.

Tuttavia, queste performance positive non compensano del tutto le flessioni riscontrate negli impianti di Cassino e Mirafiori, che hanno visto una diminuzione nella produzione del 11,3% e del 9,3% rispettivamente. Il report evidenzia che un ritorno ai livelli pre-covid richiede un’azione di rilancio mirata, con l’introduzione di nuovi modelli che possano riaccendere i motori della produzione in questi specifici siti.

Nel dettaglio, i numeri mostrano un panorama contrastante: la produzione di automobili ha registrato un incremento dell’8,6%, per un totale di 521.104 unità, mentre quella dei veicoli commerciali ha impresso un salto dell’11,8%. Nonostante queste cifre, il settore rimane al di sotto dell’8,2% rispetto ai numeri del 2019, periodo immediatamente precedente allo scoppio della pandemia, che ha innegabilmente inciso sull’industria automobilistica con la riduzione della produzione mondiale di componenti e problemi di catena di fornitura.

Quello che emerge con chiarezza dal report di Fim Cisl è quindi un messaggio di ottimismo cauto ma non privo di determinazione. Stellantis si sta già muovendo per promuovere i processi necessari a incentivare i volumi di produzione, con il desiderio di non solo recuperare il gap lasciato dalla pandemia ma anche di posizionarsi come leader del settore in un mercato in continua evoluzione. Tra le sfide che attendono il gruppo vi è sicuramente l’adeguamento alle esigenze di un mercato sempre più orientato verso la mobilità sostenibile, che implica l’introduzione di veicoli elettrici e l’aggiornamento delle linee produttive.

In conclusione, i risultati incoraggianti di Pomigliano e Atessa rappresentano le basi su cui costruire la crescita futura di Stellantis. L’industria automobilistica, tradizionalmente un indicatore chiave dell’economia nazionale, sembra quindi pronta a mettere in moto una notevole spinta verso l’alta quota dei milioni di veicoli, purché gli stabilimenti sotto il segno della riconversione possano effettivamente alzare il sipario su una nuova era di prosperità produttiva.