Il presidente Vladimir Putin ha recentemente sancito il nuovo corso finanziario della Russia per i prossimi anni, ratificando la legge di bilancio per il 2025 con proiezioni fino al 2027. Una manovra che delineerà il percorso economico del paese posizionandosi come un documento crucialmente riflessivo delle priorità e delle aspettative dell’amministrazione al potere.
Per il 2025, le entrate federali sono stimate in 40.296 miliardi di rubli (equivalenti a circa 378,5 miliardi di dollari), con una previsione di aumento progressivo negli anni successivi: 41,84 miliardi di rubli (393 miliardi di dollari) per il 2026 e 43,154 miliardi di rubli (405,34 miliardi di dollari) per il 2027. Tuttavia, nonostante un’inclinazione positiva delle entrate, le spese supereranno questi valori, radicando un deficit crescente: 1,173 miliardi di rubli nel 2025, estendendosi a 2,761 miliardi di rubli nel 2027.
Questa politica fiscale implica un approccio volto a sostenere investimenti e spese a lungo termine, forse in settori strategici come infrastrutture, difesa e tecnologia, in un periodo in cui l’economia globale continua ad affrontare instabilità e incertezze. Il leggero incremento delle entrate può essere interpretato come un segno di una prudente ottimistica riguardo alla ripresa e alla crescita economica.
Rispetto alla proiezione del Prodotto Interno Lordo, la Russia prevede un significativo percorso di crescita: da 214.575 trilioni di rubli nel 2025 a 248.313 trilioni nel 2027, con un incremento annuo costante che varia tra il 2,5% e il 2,8%. Questi numeri non solo riflettono le aspettative di un rilancio post-pandemia, ma puntano anche a consolidare la posizione economica della Russia sul panorama internazionale.
La politica inflazionistica prevista si attesterà sul 4,5% per il 2025, calando successivamente al 4% nei due anni seguenti, segnale di una strategia volta al controllo della stabilità dei prezzi in un contesto di crescita moderata. Questa misura è fondamentale per mantenere il potere d’acquisto della popolazione e la competitività delle esportazioni russe.
Questa manovra di bilancio rivela come il Cremlino stia pianificando con cautela il proprio futuro economico, equilibrando tra spese elevate e la necessità di una crescita stabile. Si evidenzia una chiara intenzione di rafforzare la resilienza economica del paese attraverso un mix bilanciato di politiche monetarie e fiscali.
Con tutto ciò, mentre il piano finanziario traccia un cammino chiaro per il breve-medio termine, non è esente da sfide. Le tensioni geopolitiche, i cambiamenti nei mercati energetici globali, e le dinamiche interne all’economia russa potrebbero alterare le attuali proiezioni.
In sintesi, il bilancio sottoscritto da Putin per il periodo 2025-2027 non è solo un documento di previsioni e numeri. È una dichiarazione di intenti che mostra come la Russia si propone di navigare le turbolenze globali, sostenendo la crescita interna e stabilizzando la sua economia in un periodo di incertezze globali. Questo ci ricorda che, in economia, le strategie a lungo termine sono tanto cruciali quanto le risposte immediate alle crisi.