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“Un Mare di Solidarietà: Volontari e Detenuti Uniti nella Pulizia delle Spiagge Italiane”

In ECONOMIA
Marzo 23, 2024

In una sorprendente dimostrazione di cooperazione sociale e responsabilità ambientale, circa 400 volontari insieme a 50 detenuti hanno preso parte a un evento di pulizia delle spiagge in sei località del litorale italiano. L’iniziativa si è tenuta questa mattina ed è stata il risultato della collaborazione tra l’associazione Seconda Chance e l’organizzazione non profit Plastic Free Onlus.

Seconda Chance è un’associazione del Terzo Settore che si impegna a stabilire un ponte tra gli istituti penitenziari e il mondo del lavoro, fornendo agli ex detenuti opportunità di reinserimento lavorativo e sociale. Plastic Free Onlus, attiva dal 2019, lotta contro il problema dell’inquinamento causato dalla plastica, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete di pulizia e raccolta dei rifiuti.

I detenuti coinvolti nell’evento provenivano da nove carceri differenti, tra cui quelli di Cagliari, Livorno, Secondigliano, Palmi, Locri, Laureana di Borrello, Bari, Ancona Montacuto e Ancona Barcaglione, e sono stati selezionati per meriti che hanno fruttato loro un permesso premio concesso dalla Magistratura di Sorveglianza.

Le squadre di volontari e detenuti hanno lavorato fianco a fianco, rastrellando un totale di oltre 4.000 chili di rifiuti, tra plastica e ingombranti, dalle spiagge di Ancona, Bari, Cagliari, Castel Volturno, Livorno e Palmi. Tra i luoghi beneficiati dall’iniziativa figurano località di pregio naturalistico come la spiaggia Portonovo ad Ancona, la spiaggia Pane e Pomodoro a Bari, e L’Oasi dei Variconi a Castel Volturno.

Questo evento non solo ha contribuito a ridurre l’inquinamento plastico e migliore l’aspetto delle località costiere coinvolte, ma ha anche fornito un’importante occasione per la riabilitazione sociale dei detenuti e per il rafforzamento del senso di comunità. Le azioni intraprese dimostrano come la cura per l’ambiente possa andare di pari passo con il progresso umano e sociale, inviando un messaggio positivo e di speranza.

In una società che spesso stenta a trovare strade efficaci di inclusione per chi ha sbagliato, iniziative come questa gettano le basi per un futuro in cui la sostenibilità e la reintegrazione sociale possano camminare mano nella mano. Resta l’auspicio che queste esperienze possano moltiplicarsi e coinvolgere sempre più realtà locali, dimostrando che la cura del nostro pianeta è un dovere collettivo, un obiettivo che unisce le persone oltre ogni barriera.