
La recente approvazione da parte della Commissione Europea ha segnato un punto di svolta per il mercato del lavoro italiano, con un particolare focus sulla promozione dell’occupazione femminile e giovanile. Il decreto Coesione, varato dal governo nel 2024, è ora pienamente operante grazie al via libera dell’UE a misure che si prefiggono di rivoluzionare l’inserimento lavorativo di due segmenti storicamente vulnerabili.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha delineato che le direttive notificate riguardano un impegno finanziario di 1,1 miliardi di euro, destinati a incentivi per i datori di lavoro che procederanno all’assunzione di giovani sotto i 35 anni mai inseriti stabilmente nel tessuto lavorativo e di donne, in particolare quelle residenti nelle regioni meridionali, che non abbiano avuto occupazione nei sei mesi antecedenti. Le aziende beneficeranno di un esonero contributivo che può raggiungere i 650 euro mensili, un sostanziale incentivo per stimolare l’assunzione.
La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha commentato con entusiasmo l’approvazione, sottolineando come queste misure non solo rafforzino l’economia tramite la creazione di posti di lavoro, ma siano anche un veicolo di equità sociale. Secondo le stime del ministero, queste politiche potrebbero generare fino a 180.000 nuovi impieghi a tempo indeterminato, un numero significativo che potrebbe contribuire notevolmente alla diminuzione della disoccupazione giovanile e femminile.
L’entusiasmo del governo rispetto a queste nuove politiche è palpabile. Negli ultimi due anni, i dati sull’occupazione in Italia hanno mostrato miglioramenti record, un segnale che le strategie adottate stanno dando i loro frutti, ma con il decreto Coesione si punta ancora più in alto. La Calderone ha espresso un particolare ringraziamento per gli sforzi del personale ministeriale e della Rappresentanza Permanente a Bruxelles, il cui lavoro ha reso possibile questo importante progresso.
Il percorso fino all’effettiva attuazione del decreto dimostra una sinergia efficace tra le istituzioni nazionali e quelle europee, un modello di come le politiche pubbliche possono essere modellate e adattate per rispondere in modo mirato alle esigenze specifiche del mercato del lavoro locale.
Tuttavia, nonostante le rosee previsioni, rimangono delle sfide. La misura sarà effettivamente in grado di far fronte alla cronica disoccupazione nelle regioni meridionali? L’efficacia della legge sarà monitorata attentamente nei prossimi mesi, e solo il tempo ci dirà se queste iniziative porteranno al miglioramento sostenibile e inclusivo del mercato del lavoro che il governo spera di realizzare.