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Aria e Gianna: i Rapaci Salvaguardi degli Scavi di Pompei

In POLITICA
Agosto 04, 2024

Nei fasti di Pompei, il sito archeologico che ogni giorno attira visitatori da tutto il mondo affascinati dalla sua storia millenaria, si nasconde una minaccia silenziosa ma devastante: i piccioni. Questi volatili, attraverso il rilascio del loro guano acido, costituivano una seria minaccia per gli affreschi e i reperti delicati che popolano l’area. La risposta a questo pericolo non è arrivata attraverso l’uso di soluzioni invasive e nocive per l’ambiente, ma grazie al valore ecologico di un’antica pratica: la falconeria.

Due anni fa è stato avviato un progetto pionieristico, adottando l’uso di due rapaci addestrati per preservare lo splendore di Pompei. Aria, il falco, e Gianna, la poiana, rapidamente hanno assunto il ruolo di “guardiani alati” del sito. La scelta di integrare questi predatori non è casuale, ma si fonda su una solida comprensione del comportamento animale e sul desiderio di perseguire una via sostenibile per la conservazione del patrimonio.

L’approccio è tanto semplice quanto geniale: sfruttare l’istinto di sopravvivenza dei piccioni. La presenza intimidatoria dei rapaci scatena nei piccioni una reazione di paura naturale e istintiva, che li dissuade dal nidificare e sostare nelle cruciali aree archeologiche. Non è necessaria la caccia attiva: i soli voli maestosi di Aria e Gianna sono sufficienti per mantenere i piccioni a distanza.

Gli effetti del progetto sono stati rapidi e notevoli. Pompei ha registrato una marcata diminuzione dei piccioni nelle zone protette, confermando l’efficacia dell’iniziativa. Allo stesso tempo, si è evitato l’utilizzo di prodotti chimici o di dispositivi che potrebbero danneggiare ulteriormente gli antichi reperti o l’ambiente circostante.

Questo metodo ecologico non solo protegge un sito di inestimabile valore storico e culturale, ma agisce anche come testimone di un cambio di paradigma nella gestione della conservazione del patrimonio. Mostra come la soluzione a problemi moderni possa essere trovata rivisitando e adattando saggezze antiche, combinandole con il rispetto rigoroso per la natura e l’ecosistema.

Inoltre, la progettazione e l’esecuzione di tale strategia a Pompei potrebbero servire da modello per altri siti archeologici e storici in tutto il mondo che affrontano sfide simili. Non è solo una questione di preservare il passato, ma di farlo in modo che sia in armonia con il presente e sostenibile per il futuro.

I “guardiani alati” di Pompei simboleggiano così una fusione tra tradizione e innovazione, fra il rispetto delle radici e l’abbraccio di nuove soluzioni. Mentre Aria e Gianna planano sui cieli di questa città antica, portano con sé la promessa che la storia e il progresso possono volare insieme, guidati da ingegnosità e rispetto reciproco.

Con questo progetto, Pompei non solo continua a raccontare il suo glorioso passato, ma dimostra anche di essere un esempio vivente di gestione sostenibile e rispettosa del patrimonio culturale, un messaggio di speranza per il futuro delle nostre memorie collettive.