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Avellino, Alto Calore, assemblea decisiva dopo le dimissioni di Lenzi, oggi la scelta del nuovo amministratore unico.

In ATTUALITA', AVELLINO, BENEVENTO, CAMPANIA
Settembre 30, 2025
Tra i possibili sostituti di Lenzi emergono i nomi di Mario Lariccia, capo dei revisori, e Donato Madaro, presidente di Asia Benevento.

I soci dell’Alto Calore Servizi si riuniscono oggi pomeriggio per affrontare una delle fasi più delicate della storia recente della società. Dopo le dimissioni irrevocabili di Antonio Lenzi – l’uomo che appena un anno fa aveva evitato il fallimento dell’azienda – l’assemblea è chiamata ad eleggere un nuovo amministratore unico. Il successore erediterà un compito tutt’altro che semplice: da una parte c’è il rispetto del concordato quinquennale con il Tribunale di Avellino, che impone il reperimento di circa 11 milioni di euro ancora necessari; dall’altra ci sono i nodi irrisolti della governance e delle tariffe, che, seppur impopolari, sembrano ormai inevitabili. Il dibattito resta acceso anche sul futuro assetto della società: privatizzazione, parziale o totale, oppure un intervento pubblico più marcato? La Regione Campania ha già messo sul piatto 49 milioni di euro, ma il debito consolidato ammonta a 106 milioni e spetterà al resto dei soci trovare soluzioni concrete per colmare il divario. Tra i possibili sostituti di Lenzi emergono i nomi di Mario Lariccia, capo dei revisori, e Donato Madaro, presidente di Asia Benevento. Entrambi vengono considerati figure in grado, almeno sulla carta, di affrontare una sfida che definire complessa è riduttivo. Intanto i problemi strutturali restano: la penuria d’acqua alla fonte e l’alta dispersione lungo la rete continuano a compromettere la qualità del servizio e a gravare sulla sostenibilità dell’intero sistema. Quella di oggi non sarà dunque un’assemblea di rito, ma un crocevia decisivo per il futuro dell’Alto Calore. Non ci sarà spazio per proclami: chi prenderà in mano la guida dovrà dimostrare, fin da subito, che tra bilanci in rosso e una rete idrica fragile è ancora possibile salvare un bene comune fondamentale.

di Marco Iandolo