Dopo dodici mesi di sofferenza, si è spento nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino Paolo Piccolo, il detenuto 26enne vittima di un violento pestaggio avvenuto nell’ottobre del 2024 all’interno del carcere di Bellizzi Irpino. Era la notte del 24 ottobre 2024 quando il giovane fu brutalmente aggredito nella sezione “Primo piano destro” del penitenziario. Bastonate, calci, colpi violentissimi: le ferite riportate furono devastanti. Fratture multiple, un polmone perforato, gravi traumi cranici. Da allora, Paolo non si era mai più ripreso, restando in uno stato vegetativo per un intero anno. La famiglia, assistita dall’avvocato Costantino Cardiello e sostenuta dal garante dei detenuti, ha combattuto a lungo affinché il giovane ricevesse cure adeguate. Dopo mesi di degenza al “Moscati”, Paolo era stato trasferito alla struttura “Don Gnocchi” di Sant’Angelo dei Lombardi, ma un improvviso peggioramento delle condizioni cliniche aveva reso necessario un nuovo ricovero. “Non possiamo accudirlo”, avrebbero riferito i responsabili del centro di riabilitazione. Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 2025, il cuore di Paolo ha smesso di battere. Si chiude così un anno di agonia, iniziato dietro le sbarre e concluso in un letto d’ospedale, tra il dolore della famiglia e l’indignazione di chi non ha mai smesso di chiedere giustizia. La vicenda aveva profondamente scosso l’opinione pubblica irpina, sollevando interrogativi sulle condizioni di sicurezza e di tutela dei detenuti nelle carceri italiane. Oggi il caso è al centro di un procedimento penale che vede dieci imputati, tra agenti e detenuti, accusati di tentato omicidio aggravato, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Il processo è tuttora in corso, e la morte del 26enne rischia di aggravare ulteriormente il quadro accusatorio. Intanto, la famiglia chiede che la morte di Paolo non venga archiviata come una semplice tragedia carceraria, ma come il simbolo di una battaglia per la verità e la dignità umana.
di Marco Iandolo

