È stato adottato nelle ultime ore il decreto dirigenziale della Regione Campania che approva la graduatoria del nuovo Piano Strade regionale, nell’ambito del programma “Completamento del programma per la messa in sicurezza e il riammagliamento della rete stradale in Campania”. Si tratta di un intervento di portata storica, che punta a migliorare la sicurezza e la connessione della rete viaria regionale, con una particolare attenzione alle aree interne, considerate strategiche per lo sviluppo, l’occupazione e la crescita. Alla base del piano vi è una scelta politica precisa: destinare risorse FESR ai territori più fragili, in particolare ai Comuni inseriti nelle aree SNAI e nei masterplan regionali. “Ho seguito da vicino l’iter amministrativo che ha consentito di raggiungere questo importantissimo risultato – ha dichiarato il consigliere regionale Maurizio Petracca –. L’obiettivo è chiaro: aprire centinaia di cantieri nei prossimi mesi, dare lavoro alle imprese, creare nuove opportunità per i cittadini e restituire ai nostri territori pari dignità e futuro. L’Irpinia prima di tutto. Per me. Sempre.” Sono oltre 70 i progetti ammessi a finanziamento in provincia di Avellino, per un totale di decine di milioni di euro. Tra gli interventi più significativi figurano:
- Avellino, rigenerazione urbana in via Francesco Tedesco – Borgo Ferrovia – Porta Est (€3.000.000);
- Caposele, messa in sicurezza della strada Caposele–Lioni (€3.000.000);
- Castelfranci, riammagliamento tra la SP164 e la SP428 (€3.000.000);
- Montella, lavori di messa in sicurezza sulla SP Bagnoli–Montella (€2.999.421);
- Lacedonia, riqualificazione della rete viaria locale (€3.000.000);
- Roccabascerana, collegamento zona industriale–ASI Valle Caudina (€3.000.000);
- Villamaina, messa in sicurezza della rete stradale Villamaina–Paternopoli (€3.000.000).
Il Piano Strade rappresenta, dunque, un investimento strategico per il futuro della mobilità campana, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, sostenere le imprese locali e rafforzare il tessuto infrastrutturale delle aree interne.
di Marco Iandolo
