Nel panorama politico di Basilicata, la città di Potenza emerge con un esito inaspettato nelle ultime elezioni comunali, presentando uno scenario incerto e carico di aspettative. Contrariamente alle previsioni iniziali, il centrodestra non ha conquistato la maggioranza assoluta, conducendo alla necessità di un ballottaggio che tiene in sospeso l’esito della competizione.
Francesco Fanelli, candidato della Lega e fino a poco tempo fa vicepresidente della Giunta regionale, nonostante fosse sostenuto da sette liste, non è riuscito a raggiungere la soglia del 50% necessaria per vincere al primo turno. I risultati hanno fermato il suo conteggio poco sopra il 42%, un risultato significativamente più basso rispetto alle aspettative, soprattutto considerando il 60% ottenuto dal centrodestra nella stessa area nelle elezioni regionali di aprile.
Al suo fianco, emergente e sorprendente, Vincenzo Telesca del centrosinistra, appoggiato da cinque liste e dalla maggior parte del Partito Democratico, anche se senza il simbolo ufficiale dei dem. Telesca si è avvantaggiato di un sostegno ampio, che potrebbe vedere ulteriori consolidamenti in vista del ballottaggio, dato che ha concluso il primo turno con una percentuale che si aggira intorno al 30%.
Significative per la definizione dello scenario al ballottaggio saranno le scelte di Pierluigi Smaldone, appoggiato da Potenza Ritorna insieme al Movimento 5 Stelle, e Francesco Giuzio di Basilicata Possibile. Entrambi i candidati, che hanno raccolto rispettivamente circa il 15% e l’8% dei voti, possono influenzare in maniera determinante il secondo turno, pendendo l’ago della bilancia a favore di uno dei due candidati principali.
L’analisi del voto mostra una città divisa e un’elettorato che, pur avendo sostenuto in modo significativo il centrodestra nelle elezioni regionali di aprile, ha deciso di prendere in considerazione alternative diverse nel contesto comunale. Questo potrebbe essere interpretato come un segnale di disagio o come una richiesta di rinnovamento, ma senza dubbio indica una frattura tra le aspettative del centrodestra e la realtà del consenso popolare.
Nel contesto più ampio delle elezioni in Basilicata, la situazione a Potenza si distingue nettamente. Nei restanti 51 comuni lucani, la maggior parte delle competizioni ha visto prevalere candidati civici con l’appoggio meno marcato dei partiti, un indice della complessità e della varietà del tessuto sociale e politico regionale.
Infine, nei risultati delle elezioni Europee, emerge un quadro diversificato: Fratelli d’Italia si conferma come primo partito in Basilicata con un 25,5%, seguito dal PD e dal M5S, questi ultimi in aumento rispetto alle regionali ma in calo rispetto alle Politiche 2022. Questa variazione di consensi potrebbe riflettere una dinamica politica in evoluzione continua, che trova in Potenza uno dei suoi epicentri più significativi.
Di fronte a questo scenario, Potenza si appresta a vivere un ballottaggio che non è solo una scelta tra due candidati, ma potrebbe trasformarsi in un vero e proprio termometro per misurare la temperatura politica di una regione intera. Il risultato potrebbe non solo influenzare la configurazione del governo locale, ma anche inviare onde d’urto attraverso tutto il paesaggio politico lucano.