Il panorama politico a Bari e Lecce si mostra pieno di dinamiche interessanti in questa tornata delle elezioni comunali. In uno scenario dove il Movimento 5 Stelle (M5S) mostra segni di affievolimento, i riflettori sono puntati principalmente sulle performance del Partito Democratico (PD) e del centrodestra in entrambe le città.
A Bari, il contesto è particolarmente teso e diviso. Il candidato del PD, Vito Leccese, si attesta tra il 48 e il 49% dei voti, mostrando una solidità notevole, ma non sufficiente per una vittoria diretta al primo turno. Il suo principale avversario, il leghista Fabio Romito, incassa tra il 30-31% dei voti, un risultato robusto che potrebbe rinforzarsi nel ballottaggio grazie all’unità del centrodestra. La decisione di Michele Laforgia, sostenuto da M5S, Sinistra Italiana e ex membri del PD, di correre da solo ha frantumato l’alleanza progressista, lasciando Laforgia con un rassicurante 20-21% dei voti, che potrebbero rivelarsi cruciali nel secondo turno per il PD.
Il contesto di Bari è aggravato ulteriormente dalla scelta di Giuseppe Conte di evitare le primarie, forse influenzato dagli scandali giudiziari che hanno coinvolto il centrosinistra a livello comunale e regionale. Nonostante questo, l’effetto magnete di Antonio Decaro, sindaco uscente e recentemente eletto al Parlamento Europeo, ha garantito un importante apporto di fiducia e visibilità al candidato del PD.
Passando a Lecce, il panorama è notevolmente diverso. Qui, il centrodestra sembra avere la meglio già al primo turno, con la candidata Adriana Poli Bortone che supera il 50% dei voti. Il supporto unanime del centrodestra, e le simpatie riscosse a livello nazionale da leader come Giorgia Meloni, sembrano aver consolidato una posizione di forza che mancava da vent’anni, particolarmente in vista delle future elezioni regionali del 2025.
In entrambe le città, il M5S mostra una flessione, indicando forse una riduzione della sua presenza capillare nelle dinamiche locali, una tendenza che potrebbe avere significative ripercussioni anche a livello nazionale.
In questo intricato tessuto politico, anche altre realtà locali pugliesi come Mesagne e le Isole Tremiti rivelano particolarità degne di nota. A Mesagne, il sindaco uscente, Toni Matarelli, supportato dal centro-sinistra e M5S, ha riscosso un successo schiacciante, mentre ad Isole Tremiti, Annalisa Lisci, una candidata civica, ha ottenuto la storica elezione a prima donna sindaca.
Questi eventi non sono solo specchio delle correnti politiche in transizione, ma formano anche un presagio di come si potrebbero ricollocare le forze politiche in vista delle imminenti sfide elettorali regionali. Con Antonio Decaro come possibile candidato del centrosinistra, a meno che non prediliga altri ruoli europei, e il centrodestra alla ricerca di una figura altrettanto carismatica, la Puglia rimane una regione da osservare attentamente nel complesso scacchiere politico italiano.