
Nel panorama bancario italiano, la Bper Banca si distingue per una strategia innovativa e progressista che mira al rinnovamento interno e al miglioramento del benessere dei suoi dipendenti. Recentemente, l’azienda ha raggiunto un accordo significativo che prevede un sostanziale ricambio generazionale accompagnato da una serie di incentivi lavorativi del valore incrementale per il personale.
L’accordo, sigillato all’alba con la partecipazione attiva dei sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, consegna non solo una visione rinnovata del futuro lavorativo in Bper, ma stabilisce anche un modello di riferimento nel settore bancario. Sono previste 615 uscite volontarie, programmabili nel corso del 2025, che toccheranno diversi ruoli e divisioni all’interno del gruppo. Queste cessazioni volontarie sono il prosieguo di un percorso iniziato già il 23 dicembre dello scorso anno, confermando tutti gli accordi e le condizioni precedentemente stabiliti, inclusa la tutela in caso di modifiche al regime pensionistico.
In parallelo, la banca ha promesso l’assunzione di 308 nuovi impiegati con contratti a tempo indeterminato e la conversione in stabili di 152 collaboratori che, fino ad ora, avevano contratti di somministrazione o a termine. Questa strategia non solo garantisce freschezza alla forza lavoro esistente, ma amplia anche le prospettive di carriera per i nuovi entranti, inserendoli in un ambiente lavorativo sicuro e stimolante.
Oltre al ricambio generazionale, Bper ha delineato una politica remunerativa attrattiva per il 2024, con la distribuzione di un premio aziendale composto da 1.400 euro in denaro più 450 euro in benefit legati al welfare. Questa iniziativa non è solo una ricompensa per il lavoro svolto, ma un vero e proprio investimento nel benessere dei dipendenti, incentivando la produttività e la soddisfazione lavorativa.
L’accordo include inoltre ampio spazio per la formazione e il miglioramento continuo delle competenze del personale. È stata introdotta una normativa specifica per affrontare il tema del “moving” – ovvero i cambi di ruolo interni – che punta a una migliore gestione delle transizioni di carriera all’interno dell’azienda.
Infine, non si può trascurare l’importante iniziativa proposta dal sindacato Fabi, che ha messo in luce la necessità di tavoli di confronto futuri su temi chiave come la mobilità, la flessibilità oraria e le pressioni commerciali, integrando un dibattito sul clima aziendale e le sue ripercussioni psico-sociali sui dipendenti.
Questi sviluppi rappresentano una mossa audace e lungimirante da parte di Bper, dimostrando un impegno non solo verso la crescita e l’innovazione aziendale, ma anche verso una cultura lavorativa più inclusiva e supportiva. Antonella Sboro, coordinatrice Fabi per il gruppo Bper, ha sottolineato l’importanza dell’unità sindacale e della diplomazia nel raggiungere un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e le dinamiche aziendali, evidenziando come questa sinergia sia essenziale per una crescita sostenibile e rispettosa delle persone. Questa trasformazione non solo beneficia i diretti interessati, ma propone Bper come un punto di riferimento nel settore per le pratiche di gestione del personale e responsabilità sociale d’impresa.