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Calo condiviso nei mercati: Milano segue il trend europeo

In ECONOMIA
Gennaio 10, 2025

La settimana finanziaria si chiude in tono minore per la Borsa di Milano, che registra un decremento dello 0,64%, in sintonia con il generale andamento negativo dei mercati europei e in risposta alla cautela di Wall Street. La prudenza degli investitori è alimentata dalle speculazioni su una possibile interruzione dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, un’ipotesi che ha instillato incertezza tra gli operatori di mercato.

Il sentiment negativo ha avuto ripercussioni notevoli su alcuni dei titoli più rilevanti di Piazza Affari. Iveco, il produttore di veicoli industriali, ha subito una notevole battuta d’arresto, con un calo del 7%, influenzato negativamente dall’incremento nei prezzi del petrolio e del gas, elemento questo che ha penalizzato l’intero comparto energetico. Analogamente, anche Gruppo Campari ha registrato una flessione del 4,8%, risentendo delle dinamiche avverse del settore delle bevande e dei beni di lusso in una cornice di incertezza economica.

Le utility hanno risentito fortemente dell’aumento dei costi energetici: A2A ha perso il 3,2%, mentre Hera ha visto un calo del 2,2%. Giù anche Enel e Saipem, che cedono lo 0,9% ciascuno, sebbene Eni abbia mostrato una resistenza maggiore, chiudendo con un lievissimo guadagno dello 0,04%.

Il segmento automobilistico non ha trovato tregua: oltre a Iveco, sono scese Stellantis (-1,1%) e Ferrari (-0,3%), mentre nel settore dell’alta moda e del lusso, Moncler si è distinto con un aumento modesto dello 0,2%, a differenza di Cucinelli che ha accusato una leggera flessione dello 0,2%.

Un punto luminoso in questo panorama alquanto grisaglia è stato Leonardo, che ha guadagnato l’1,4%, allineandosi positivamente con l’andamento del settore della difesa a livello europeo, dimostrando la resilienza di alcuni comparti industriali strategici anche in contesti di incertezza finanziaria.

Nel settore bancario abbiamo notato una tendenza al rialzo, probabilmente spinta dall’attenzione focalizzata sulle future decisioni delle banche centrali in termini di politica monetaria. Banco BPM è salito dello 0,7%, mentre Unicredit ha registrato una discesa dell’1,3%, a seguito di recenti movimenti aziendali e strategici. La Banca Popolare di Sondrio e Intesa Sanpaolo hanno incrementato rispettivamente dello 0,6% e dello 0,5%, e anche Bper ha ottenuto un lieve aumento dello 0,1%.

Questa panoramica evidenzia come l’incertezza delle politiche monetarie possa impattare considerevolmente i mercati, con effetti diversificati a seconda dei settori e delle strategie d’impresa. Resta essenziale, quindi, una vigilanza attiva sulla dinamica dei tassi, sulle politiche economiche globali e sui loro riflessi sul tessuto economico e finanziario europeo e italiano. La capacità di adattamento e la strategia di diversificazione potrebbero risultare determinanti nel mitigare i rischi e cogliere le opportunità in questo scenario di volatilità.