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Calo delle Assunzioni in Italia: Analisi e Prospettive

In ECONOMIA
Luglio 12, 2024

Nel mese di luglio 2024, il panorama lavorativo italiano ha manifestato un decremento nelle offerte di lavoro da parte delle imprese, che hanno proposto complessivamente oltre 507.000 contratti di assunzione, contrassegnando una flessione del 13,3% rispetto allo stesso mese del 2023. Questa tendenza a ribasso si estende anche all’intero trimestre da luglio a settembre, durante il quale si è evidenziata una diminuzione del 10,6% nelle assunzioni pianificate, totalizzando 1,3 milioni di opportunità lavorative.

Nonostante la riduzione del numero complessivo delle assunzioni, emerge un dato rilevante e positivamente specular: l’incremento dei contratti a tempo indeterminato che, in questo luglio, hanno costituito il 18,1% delle proposte, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto al luglio dell’anno precedente. Il tempo determinato rimane la forma contrattuale prediletta, con 304.000 posizioni disponibili, rappresentando il 59,9% delle totalità delle opportunità lavorative offerte.

Queste dinamiche suggeriscono un’attenzione crescente verso la stabilizzazione del rapporto di lavoro, aspetto positivo in un clima di incertezza economica. Tuttavia, è altresì evidente una costante e marcata difficoltà nel reperimento del personale qualificato. Al riguardo, il report Excelsior, elaborato da Unioncamere e dal ministero del Lavoro, rivela che la difficoltà di trovare i profili adeguati ha riguardato il 48,4% delle assunzioni previste a luglio, con una predominanza di casi dovuti principalmente alla scarsità di candidati (32,3%).

Analizzando più in dettaglio, le categorie professionali che hanno mostrato il maggior disallineamento (mismatch) tra domanda e offerta comprendono gli operai specializzati e le professioni tecniche, con percentuali che superano rispettivamente il 65% e il 54%. In particolare, i settori dell’industria tessile e delle costruzioni evidenziano la maggiore carenza di figure professionali specializzate. Si tratta di settori in cui le competenze tecniche sono decisamente difficili da reperire sul mercato del lavoro.

Questa configurazione del mercato del lavoro non solo riflette le difficoltà delle imprese nel trovare candidati adeguatamente preparati, ma pone anche l’accento sulla necessità di attivare politiche efficaci per l’aggiornamento e l’adeguamento delle competenze lavorative. È imprescindibile che si intensifichino gli sforzi nel miglioramento dei percorsi formativi e di apprendistato, così da colmare le lacune esistenti tra la formazione ricevuta e le abilità richieste dal mondo del lavoro.

In conclusione, mentre assistiamo a un moderato rafforzamento delle condizioni contrattuali offerte, rimane significativa la sfida rappresentata dall’allineamento tra le competenze disponibili nel mercato e quelle richieste dalle imprese. La crescente difficoltà nel reperimento di profili adeguati esorta a una riflessione profonda sulle politiche formative e sull’orientamento delle risorse umane in Italia. Solo tramite un impegno congiunto di istituzioni, enti formativi e imprese sarà possibile superare questo gap competenziale, decisivo per la crescita e la competitività del sistema produttivo nazional e.