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Calo delle Opere Incompiute in Italia: un Tendenza Positiva ma Ancora Critica

In ECONOMIA
Ottobre 06, 2024

Un passo avanti per l’Italia contro il fantasma delle opere incompiute
Il panorama delle infrastrutture italiane segna un punto di svolta positivo. Dopo anni di stallo, il numero delle opere pubbliche incompiute ha subito una notevole riduzione nell’ultimo anno, calando del 27%, da 365 nel 2022 a 266 nel 2023. Questa diminuzione, evidenziata dal Centro Studi Enti Locali mediante una minuziosa analisi basata sui dati forniti dalle autorità regionali, non solo quantifica i progressi ma illumina anche i percorsi di ottimizzazione amministrativa e finanziaria avviati nell’ultimo periodo.

Contributi e investimenti: uno sguardo ai numeri
Parallelamente al calo nel numero di progetti stallo, si registra anche un declino nell’investimento complessivo necessario per il completamento di queste strutture, con una diminuzione da 2,3 miliardi di euro nel 2022 a 1,6 miliardi nel 2023. Inoltre, le stime degli oneri totali per ultimare i lavori segnalano una riduzione da 1,4 miliardi a 1,1 miliardi di euro nel periodo in esame. Questi numeri non solo riflettono una maggiore efficienza nella gestione delle risorse destinate alle infrastrutture ma indicano anche un incremento nella capacità di risolvere o prevenire le cause di inerzia.

Cosa intende l’Italia per “opere incompiute”?
Le opere incompiute sono definitivamente quelle infrastrutture il cui completamento ha superato le scadenze contrattuali senza che i lavori siano stati ultimati. I motivi di questa sospensione spaziano dalla mancanza di finanziamenti, problemi tecnici, l’introduzione di nuove normative, fino al fallimento delle aziende contractors, come spiegato da Veronica Potenza, autrice dello studio. Queste problematiche rappresentano un ostacolo allo sviluppo economico e territoriale che la riduzione recentemente registrata promette di alleviare.

Una divisione regionale persistente
Le regioni del Mezzogiorno continuano a essere le più afflitte da questa problematica, rappresentando il 64% delle opere incompiute. Dei progetti sospesi, 171 si trovano nel Sud Italia e nelle isole, richiedendo oltre 600 milioni di euro per il loro completamento. Nel Centro e nel Nord, la situazione sembra stabilizzarsi ma senza miglioramenti significativi: le opere incompiute centrano esattamente il loro numero precedente nel Centro con 52 progetti, mentre nel Nord si registra una leggera diminuzione da 40 a 37.

Conclusione: una strada ancora lunga
Nonostante il progresso evidente, la lotta contro le opere pubbliche incompiute in Italia è lungi dall’essere vinta. La riduzione di quasi un terzo del fenomeno nel solo ultimo anno rappresenta indubitabilmente un passo avanti significativo, ma i numeri ancora elevati nel Mezzogiorno e la persistente presenza dei progetti sospesi nel resto del paese richiamano l’urgenza di strategie mirate e di una governance più efficace e coordinata. Solo così sarà possibile garantire lo sviluppo infrastrutturale equo ed efficiente indispensabile per il rilancio economico e sociale di tutte le regioni italiane.