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Collaborazione Imprese-Governi: Il Modello di Dialogo per un Futuro Sostenibile

In ECONOMIA
Luglio 08, 2024

Nell’era moderna, caratterizzata da una complessità crescente a livello socio-economico e geopolitico, la sinergia tra il settore privato e le istituzioni governative emerge come un requisito indispensabile per navigare efficacemente le sfide globali. Emma Marcegaglia, presidente del B7, ha recentemente evidenziato la vitalità di questa cooperazione durante un incontro focale del G7 in Italia, delineando un prototipo di interazione progettato per massimizzare i benefici reciproci e promuovere una strategia coerente e lungimirante.

Il dialogo tra governi e imprese non è una novità, ma il formato del B7 introduce una dinamica più strutturata e formale. Questo modello ha permesso, per la prima volta, incontri diretti tra i rappresentanti delle ‘confindustrie’ e i ministri dei Paesi del G7. Queste sessioni hanno avuto luogo in città note per il loro patrimonio industriale come Verona e Torino, focalizzandosi su temi cruciali come il digitale e l’energia, e si estenderanno al commercio estero nelle prossime riunioni a Reggio Calabria e Villa San Giovanni.

Il dibattito ha tratto ispirazione anche dal libro “Realpolitik”, di Giampiero Massolo e Francesco Bechis, che ha posto l’accento sulla necessità di una nuova strategia nazionale e comunitaria che consideri autonomia strategica e sicurezza without compromettere la competitività. Marcegaglia ha sottolineato come il nostro Paese debba adattarsi per equilibrare sicurezza e autonomia senza cadere nella tentazione del protezionismo velato. Questo richiede un approccio misurato, basato su strumenti “intelligenti e centrati sui rischi”, piuttosto che su soluzioni generaliste che potrebbero soffocare la crescita.

Parallelamente, l’industriale ha alluso alla necessità di intensificare l’impegno per la crescita economica su scala nazionale e europea. La forza economica è vista come un prerequisito per avere influenza sugli scenari internazionali, e la competitività europea in questo senso è descritta come fondamentale.

Questa congiuntura tra impresa e governo non solo riflette una maturazione nella gestione delle politiche industriali, ma rappresenta anche una risposta adeguata alle incertezze globali che impattano le catene di valore internazionali. Il dialogo B7 si configura, quindi, come uno strumento di primo piano per indirizzare questioni di portata internazionale, facilitando un confronto diretto tra chi crea le politiche e chi opera sul campo.

La collaborazione efficace e continuativa tra le imprese e i governi, come evidenziato nel modello B7, non solo garantisce una maggiore allineamento delle visioni, ma stimola anche l’adozione di politiche più attente alle realtà del mercato e alle esigenze dinamiche del settore industriale e tecnologico. In questo modo, si apre la strada a decisioni più ponderate e a strategie di lungo periodo orientate alla sostenibilità sia economica che sociale.

Concludendo, il dialogo instaurato nel contesto del B7 offre un esempio luminoso di come il lavoro congiunto e l’impegno compartecipe possano effettivamente tradursi in un vantaggio competitivo significativo, portando a una visione condivisa per affrontare le sfide del futuro. Questo modello di cooperazione rappresenta una pietra miliare verso uno sviluppo più integrato e resiliente, essenziale per garantire la prosperità in un mondo sempre più interconnesso e dipendente dalla collaborazione internazionale.