La Confartigianato, rappresentante di una significativa quota delle imprese artigiane italiane, sta spingendo per una proroga del termine per aderire al concordato preventivo biennale. Questo strumento legale offre alle imprese la possibilità di rinegoziare i loro debiti con i creditori in un contesto protetto, evitando così possibili crisi di liquidità o fallimenti.
Secondo un’indagine condotta dall’associazione, che ha coinvolto oltre 46.000 imprese rispondenti ai criteri di partecipazione, fino al 22 ottobre, il tasso di adesione si attestava oltre il 18%. Si tratta di una percentuale significativa, che testimonia il crescente interesse verso questa opportunità, ma che potrebbe non riflettere il pieno potenziale di partecipazione.
Nella fase di analisi, le rilevazioni effettuate da Confartigianato hanno coperto territori che comprendono il 50,5% delle imprese artigiane del paese, il 45,8% delle micro e piccole imprese, e il 46,8% degli imprenditori che rientrano nei criteri degli “indicatori sintetici di affidabilità fiscale”. Queste aree rappresentano un campione significativo ma non esaustivo del tessuto imprenditoriale italiano, lasciando intendere che l’ampliamento del termine potrebbe consentire una partecipazione più estesa e rappresentativa.
Il recente aumento delle adesioni, come segnalato da Confartigianato, conferma una tendenza positiva. Quest’ultima è dovuta in parte agli sforzi dell’associazione di tenere incontri informativi con le imprese, illuminando vantaggi e criticità del concordato. Circa il 70% della platea di potenziali interessati è stato raggiunto direttamente per discussione. Alla luce di questa intensificazione comunicativa, è realistico aspettarsi che il tasso definitivo di adesione possa toccare o superare il 23%.
La richiesta di proroga non è tuttavia solo una questione numerica o statistica; riflette una necessità più profonda di dare tempo alle imprese per valutare adeguatamente questa opportunità, soprattutto in un periodo economico che continua a presentare incertezze. L’impatto del concordato non riguarda unicamente le singole imprese ma incide sulla stabilità finanziaria di interi settori produttivi e, per estensione, sull’economia nazionale.
In conclusione, la proroga del termine per il concordato preventivo biennale richiesta da Confartigianato non è solo una misura di supporto per le imprese in difficoltà, ma una strategia proattiva per salvaguardare e stimolare la resilienza del sistema economico artigiano italiano. La decisione finale, attesa con interesse da molteplici attori economici, potrà influenzare in modo significativo il panorama imprenditoriale nazionale nei prossimi anni.