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Conflitto in Aula: Schlein Sollecita lo Scioglimento dei Gruppi Neofascisti

In POLITICA
Gennaio 11, 2024
Duro confronto alla Camera dei Deputati tra la segretaria del PD Elly Schlein e rappresentanti del governo, con Schlein che richiama la Meloni al rispetto dei principi costituzionali.

Le pareti della Camera dei Deputati hanno risuonato di un acceso scambio di repliche tra la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Al centro del dibattito, il tema scottante dello scioglimento dei gruppi neofascisti, rinfocolato dagli episodi di braccia tese durante la recente commemorazione di via Acca Larentia e altri eventi capitati a Roma. Schlein non ha esitato a rivolgere le sue critiche alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, censurando il suo “imbarazzante” silenzio sulla questione.

L’adunata in ricordo della strage di Acca Larentia e il saluto romano che si è ripetuto in altre occasioni hanno suscitato una reazione immediata da parte dell’opposizione, che chiede azioni concrete. Schlein ha rimproverato i governi precedenti e l’attuale esecutivo per la mancata applicazione delle normative vigenti che dovrebbero portare allo scioglimento delle associazioni che violano i principi democratici e antifascisti fissati dalla Costituzione.

Il botta e risposta in Aula sottolinea una forte divergenza interpretativa delle leggi esistenti, come la legge Scelba, volte a punire l’apologia del fascismo. Schlein ha annunciato che il Partito Democratico ha già presentato una proposta di legge, supportata anche da altri membri dell’opposizione, per rafforzare la normativa in materia.

Il silenzio del leader del Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha attirato dure critiche, con Schlein che ha messo in discussione la sua posizione suggerendo che la Presidente del Consiglio si trovi in “ostaggio del suo passato”. Inoltre, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha rimarcato la gravità della situazione, deplorando l’assenza di condanna chiara e netta da parte di Meloni nei confronti dei recenti gesti di carattere fascista.

Dall’altra parte, rappresentanti del governo e del partito di maggioranza hanno respinto le accusazioni. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito la sua distanza da ogni forma di celebrazione dei regimi passati. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha contrattaccato sostenendo che il vero scandalo sia l’omissione, da parte di Schlein, di una condanna per gli assassini dei membri di estrema destra uccisi in quegli eventi lontani.

La vicenda ha visto anche l’intervento dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) e della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, entrambi allarmati per le manifestazioni di nostalgia pericolosa e auspicando una ferma condanna giuridica dei recenti episodi da parte della magistratura.

Quanto accaduto sollecita un profondo interrogativo sulla salute della nostra democrazia e sul rispetto dei valori antifascisti iscritti nel tessuto costituzionale dello Stato italiano. Con il dilagare dell’eco mediatico e la tensione crescente, la questione sembra destinata a rimanere al centro del dibattito politico e sociale del Paese.