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Contestato il controllo di Poste Italiane su PagoPA

In ECONOMIA
Marzo 06, 2024

Il recente annuncio del Governo relativo al passaggio di controllo di PagoPA all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e a Poste Italiane solleva una serie di interrogativi e preoccupazioni in tema di concorrenza. Daniele Manca, capogruppo del Partito Democratico nella commissione Bilancio del Senato, ha espresso le proprie perplessità mediante un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e per gli Affari europei, Raffaele Fitto.

La questione al centro del dibattito consiste nel potenziale impatto anticompetitivo derivante dalla cessione delle quote di PagoPA, una società finora integralmente posseduta dallo Stato attraverso il Ministero dell’Economia. La piattaforma digitale gestita da PagoPA si occupa dei pagamenti verso la Pubblica amministrazione, con l’intento di semplificarli e di garantire sicurezza e qualità nel servizio.

Nell’interrogazione, sottolinea Manca, si mette in luce il timore che tale operazione possa essere in netto contrasto con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PnRR) e con la necessità di mantenere un impegno pubblico nello sviluppo e nella digitalizzazione dei servizi di pagamento. La cessione della partecipazione statale – definita nel decreto legge del 2 marzo 2024 n. 19 per il rafforzamento dell’interoperabilità tra banche dati pubbliche – assegnerebbe all’Istituto Poligrafico oltre la metà delle quote e a Poste Italiane il rimanente 49%.

I rischi di una tale mossa sono stati enfatizzati anche dalla reazione negativa del settore bancario che vede in questo una possibile violazione delle norme sulla concorrenza, data la posizione significativa che Poste Italiane potrebbe assumere nel mercato delle transazioni elettroniche a seguito dell’acquisizione.

Dal 2016 ad oggi, PagoPA ha dimostrato una crescita sostenuta, sia in termini di transazioni sia di controvalore dei pagamenti, consolidando la sua posizione come soggetto chiave nel panorama dei pagamenti digitali. Di fronte a questo scenario positivo, la decisione del governo richiede un’analisi approfondita delle implicazioni per il settore e la verifica di compatibilità con il quadro normativo sulla concorrenza.

Le preoccupazioni esternate riflettono la necessità di preservare un mercato equo e stimolare l’innovazione, garantendo contemporaneamente servizi efficaci e sicuri per i cittadini. Il dibattito rimane aperto in attesa di una risposta dai ministri coinvolti e di successive valutazioni da parte delle autorità competenti, compresa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che potrebbe intervenire per valutare la situazione e assicurare il rispetto delle normative vigenti in materia di concorrenza.