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Crisi Governativa in Italia: Dibattito Acceso sul Terzo Mandato

In POLITICA
Gennaio 09, 2025

Il recente annuncio del governo di impugnare la legge della Regione Campania, che consentirebbe a Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato come governatore, ha scatenato una strenua disputa all’interno del Consiglio dei Ministri. La contesa ha visto un protagonista inaspettato: la Lega, con il senatore Roberto Calderoli che durante l’assenza di Matteo Salvini ha espresso dissenso, rimettendo in discussione l’accordo degli alleati.

La Lega, storica sostenitrice di una revisione della normativa nazionale sui limiti dei mandati, si è trovata isolata in questa occasione. Infatti, mentre il governo sembra orientato a bloccare sul nascere la possibilità di un terzo termine per De Luca, il partito di Salvini punta a evitare rigidità a livello nazionale, proteggendo figure come quella di Luca Zaia, Governatore del Veneto, che aspira al suo quarto mandato. Tale posizione si scontra con quella del premier Giorgia Meloni che, pur incidendo sulla situazione campana, ha riconfermato la limitazione a due mandati prevista dalla riforma del premierato.

L’opposizione del governo rispetto a questa pratica non è solamente una misura adottata nei confronti di De Luca, ma si estende, in particolare, ai potenziali candidati delle regioni autonome, come il Friuli Venezia Giulia. Il conflitto interno si evidenzia nella netta divisione tra i partiti della coalizione: Fratelli d’Italia e Forza Italia si mostrano fermamente contrari al terzo mandato, posizione ribadita incisivamente da Maurizio Gasparri di Forza Italia.

La Lega, d’altro canto, non sembra disposta a rinunciare facilmente a quella che considera una bastione di potere regionale, specialmente in Veneto e Lombardia. Erika Stefani, esponente della Liga Veneta e senatrice, ha enfatizzato il peso politico della Lega in Veneto, minacciando persino la possibilità di procedere autonomamente qualora le esigenze del partito non vengano ascoltate.

Meloni, conscia delle tensioni, ha tentato di ammorbidire i toni suggerendo una maggiore considerazione per le proposte di Fratelli d’Italia relativamente alla candidatura per la presidenza del Veneto, evidenziando il consolidato ascendente che il suo partito ha guadagnato negli ultimi anni a discapito della Lega.

Questo intricato scenario politico solleva questioni significative riguardo l’equilibrio di potere tra governo centrale e autonomie regionali, nonché la coerenza interna delle coalizioni di governo. Mentre la discussione si intensifica, il futuro politico di alcuni dei principali esponenti regionali rimane incerto, pendendo sul filo di decisioni che potrebbero redistribuire le carte in tavola nella politica italiana, almeno per quanto concerne le regioni più influenti.