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Crisi Industriale a Marcianise: Il Futuro Incerto degli Operai Jabil

In ECONOMIA
Giugno 11, 2024

A Marcianise, piccolo comune in provincia di Caserta, il clima si fa teso tra le famiglie dei 420 dipendenti dello stabilimento Jabil, giunta alle soglie di un probabile disimpegno dalla struttura italiana. Annuncio di tale portata era già trapelato il 30 aprile e ora sembra avvicinarsi a una conferma definitiva. Domani, una riunione cruciale a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy vedrà la partecipazione dei vertici della multinazionale americana. Le voci sindacali suggeriscono che l’evento potrà definitivamente chiarire le intenzioni dell’azienda sui futuri piani di recesso.

In risposta a questo crescente stato di allarme, le rappresentanze sindacali locali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms hanno indetto per domani otto ore di sciopero, permettendo così ai lavoratori del sito Jabil di far sentire la propria voce nella capitale. Il trasporto sarà facilitato tramite degli autobus forniti dai sindacati. Il momento culminante sarà un sciopero generale il 13 giugno dei lavoratori metalmeccanici di tutta la provincia di Caserta, culminante in un corteo cittadino.

La situazione lavorativa è esacerbata dallo scadere, il 31 maggio scorso, della cassa integrazione in deroga. I lavoratori, riuniti in assemblea, hanno rifiutato la proposta di una proroga di tale sostegno economico. In assenza di nuove commesse che potrebbero impiegare appieno tutti i 420 addetti, l’azienda si trova costretta a considerare misure drastiche come le ferie forzate, alimentando le preoccupazioni sul futuro dello stabilimento.

Non meno rilevanti sono le esperienze passate degli addetti, molte delle quali negative. Molti ex dipendenti di Jabil trasferiti ad altre aziende locali hanno finito per perdere il lavoro o affrontare ritardi nei pagamenti. Queste vicissitudini alimentano la resistenza delle maestranze attuali contro ogni proposta di ricollocazione, temendo un destino simile.

La richiesta dei lavoratori rimane ferma sul mantenimento delle operazioni di Jabil a Marcianise. Ciò rappresenterebbe non solo la salvaguardia dei loro posti di lavoro ma anche la conservazione di un polo industriale significativo per l’economia locale.

Questo confronto tra i lavoratori e la direzione di Jabil non è solo una disputa lavorativa locale, ma riflette tematiche più ampie che toccano la gestione delle crisi industriali e il destino delle comunità dipendenti da singoli grandi datori di lavoro. Con ogni giorno che passa, cresce la speranza che nuove soluzioni possano emergere, soluzioni capaci di proteggere sia l’occupazione che il tessuto economico di Marcianise. Nel frattempo, l’attenzione resta rivolta alle imminenti manifestazioni e all’esito degli incontri istituzionali.

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Redazione