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Dinamismo nei Mercati Europei Post-Elezioni in Gran Bretagna e Prospettive USA

In ECONOMIA
Luglio 05, 2024

In seguito alle recenti elezioni in Gran Bretagna, le Borse europee hanno esibito una vigorosa ripresa, sostenute in parte dalle speranze politiche e dalle aspettative legate ai prossimi rilasci di dati economici degli Stati Uniti. Proprio oggi, l’attenzione degli investitori si concentra con particolare intensità sui dati relativi ai salari non agricoli e sul tasso di disoccupazione americano, previsti per il pomeriggio. Questi indicatori sono cruciali per delineare le prossime mosse delle politiche monetarie e per prevedere la stabilità economica a stelle e strisce nei mesi a venire.

Il risveglio delle piazze finanziarie europee sembra essere influenzato in modo significativo dalla netta vittoria del Partito Laburista di Keir Starmer nella scena politica britannica. La Borsa di Londra ha segnato un incremento dello 0,46%, un dato che non solo riflette le immediate reazioni al risultato elettorale, ma proietta anche un’aura di stabilità politica nel Regno Unito. Analogamente, i mercati hanno reagito positivamente alle notizie provenienti dalla Francia, dove i sondaggi pre-elettorali anticipano che l’estrema destra di Marine Le Pen potrebbe non ottenere la maggioranza assoluta nelle imminenti legislative.

Gli indici di Parigi hanno marciato quasi mezzo punto percentuale più in alto, mentre lo spread tra gli Oat francesi e i Bund tedeschi ha mantenuto una calma piatta, attestandosi sui 66 punti. Nonostante una pesante contrazione nella produzione industriale tedesca registrata a maggio, che ha superato le già pessimistiche aspettative, e un analogo tracollo numerico in Francia, Francoforte ha spiccato tra le Borse con un notevole +0,78%.

A Milano, l’indice Ftse Mib ha guadagnato un solido +0,5%, posizionandosi a 34.278 punti. Tra i titoli di spicco, Saipem e St hanno entrambi registrato incrementi del 2,5%, mentre Unicredit è salito dell’1%, distinguendosi in un settore finanziario altrimenti caratterizzato da prese di beneficio poco entusiasmanti, come evidenziato dalle flessioni in Mps, Popolare Sondrio, Banco Bpm e Bper.

L’attenzione rimane alta anche sul fronte dei titoli di stato, con il differenziale dei Btp rispetto ai Bund tedeschi in leggera diminuzione a 137 punti e un calo del rendimento del decennale italiano di 3 punti base, attestandosi al 3,96%. Nei mercati delle materie prime, il gas segna un aumento del 1%, con il prezzo per megawattora salito a 33,6 euro, mentre il mercato del petrolio resta quasi invariato con il wti a 84 dollati al barile e il brent a 87,4 dollari.

Un altro dato degno di nota è l’apprezzamento della moneta unica europea nei confronti del dollaro, con l’euro che ora scambia a 1,0826. Questa variazione nel cambio può essere interpretata come un segnale di fiducia rinnovata nei confronti dell’economia eurozona, soprattutto alla luce delle recenti dinamiche politiche e monetarie.

In sintesi, il panorama economico-finanziario europeo in questo inizio di periodo appare non solo come un barometro delle tensioni geopolitiche in corso, ma anche come un indicatore delle aspettative di mercato in relazione alle future politiche economiche su entrambi i lati dell’Atlantico. Le prossime settimane saranno quindi cruciali per comprendere la direzione che prenderà l’investimento globale, con un occhio di riguardo verso gli Stati Uniti, la cui politica monetaria potrà influire significativamente sulle economie europee.