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Economia e Ombre: Il Sorprendente Giro d’Affari delle Mafie Italiane

In ECONOMIA
Dicembre 14, 2024

La criminalità organizzata in Italia non è solo un problema di ordine pubblico, ma rappresenta una vera e propria potenza economica sotterranea che sfiora i due punti percentuali del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese. Secondo uno studio approfondito dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, il volume d’affari annuo delle mafie italiane ammonta a circa 40 miliardi di euro. Una somma colossale che posiziona il settore del crimine organizzato tra le maggiori economie industriali del Paese, alle spalle di colossi come Eni, Enel e Gestore dei Servizi Energetici.

Questo paragone, benché puramente teorico, è rivelatore della scala e della penetrazione economica delle organizzazioni criminali nel tessuto economico italiano. Con un fatturato che sfiora quello di grandi multinazionali, la mafia dimostra di avere una capacità operativa e finanziaria notevolissima, infiltrandosi in vari settori economici e compromettendo l’integrità dell’intero sistema economico.

L’indagine condotta beneficia di dati accurati forniti dall’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, ente incaricato di monitorare e segnalare operazioni finanziarie sospette. Attraverso l’analisi di segnalazioni e lo scambio informativo con la Direzione Nazionale Antimafia e altre autorità giudiziarie, l’Uif ha potuto delineare un quadro preoccupante: circa 150.000 imprese italiane risulterebbero essere controllate, influenzate o collegate in vario modo a famiglie o organizzazioni mafiose.

Questa penetrazione del crimine organizzato nel tessuto imprenditoriale nazionale va ben oltre il semplice aneddoto, rappresentando un ostacolo concreto allo sviluppo economico e sociale dell’Italia. Le attività mafiose, infatti, non solo distorcono la concorrenza e manipolano i mercati, ma minano anche la fiducia nelle istituzioni finanziarie, scoraggiando gli investimenti esteri e le iniziative imprenditoriali pulite.

La lotta contro questa piaga richiede un impegno costante e coordinato tra forze dell’ordine, magistratura e istituzioni finanziarie, ma anche una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini e degli operatori economici. Il costo della criminalità organizzata non si riflette solo nella quantificazione del suo fatturato, ma nelle opportunità di crescita che il Paese perde e nelle risorse che vengono sottratte alla collettività e dirottate verso attività illecite.

In sintesi, la presenza pervasiva delle mafie nell’economia italiana non è solo un’emergenza sociale e giuridica, ma un autentico handicap economico che rallenta il progresso e lo sviluppo dell’intera nazione. La sfida da affrontare è complessa e richiede un approccio multifaccetto, non solo repressivo ma anche preventivo e educativo, per garantire una ripresa economica libera dagli influssi devastanti del crimine organizzato.