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Elezioni Regionali: Scacco Strategico in Liguria e Coesione Nazionale

In POLITICA
Agosto 22, 2024

In tre regioni italiane, l’arena politica prende forma con chiarezza, eccezion fatta per la Liguria, dove il panorama si mostra ancora nebuloso. A seguito delle dimissioni di Giovanni Toti, il centrosinistra intravede un’opportunità di redenzione politica in Liguria – una regione storicamente dominata dal centrodestra – ma il cosiddetto “campo largo” non sembra trovare terreno fertile, rimanendo allo stato attuale in una fase di stallo.

Matteo Renzi, leader di Italia Viva e figura centrale nelle controversie interne alla coalizione, si colloca fermamente nel lato progressista. Pur avendo subìto accuse e resistenze sia dall’interno del suo partito sia dalle fila dei suoi alleati, Renzi chiarisce la sua posizione senza esitazioni: segue una politica di coerenza, sostenendo i candidati del centrosinistra in tutte le regioni coinvolte. La sua postura mira a trasmettere un messaggio di solidarietà e impegno alla sua ala, cercando di placare le tensioni e garantire una fronte unita in vista delle urne.

Allo stesso tempo, le dinamiche all’interno del Movimento 5 Stelle aggiungono ulteriore complessità al contesto ligure. L’ex 5s, Nicola Morra, si candida contro i suoi precedenti alleati, marcando un netto contrasto con la corrente di Giuseppe Conte. Questa mossa, interpretata da molti come uno scontro diretto con l’ex premier, sottolinea la frammentazione interna del Movimento e mette in luce le sfide di coesione che potrebbero influenzare il loro rendimento elettorale.

In fase di negoziazione è ancora il centrosinistra, che punta a concludere l’accordo entro fine mese o all’inizio di settembre. Le figure chiave come Davide Baruffi e Paola Taverna lavorano incessantemente per trovare una quadra, non escludendo la possibilità di proporre Andrea Orlando come possibile candidato. Orlando, già noto per il suo impegno nel territorio, sembra preparato a offrire il suo sostegno, rimanendo aperto a favorire un terzo competitore, se necessario.

Guardando allo scenario complessivo, in Umbria e in Emilia, i partiti hanno già delineato chiaramente i loro campi. In Umbria, Donatella Tesei per il centrodestra e Stefania Proietti per un vasto centrosinistra si preparano alla competizione, mentre in Emilia, il centrosinistra punta su Michele De Pascale, aspirante successore dell’apprezzato Stefano Bonaccini, e il centrodestra su Elena Ugolini, proposta civica che rappresenta una novità strategica.

Inevitabilmente, il teso clima in Liguria si riflette anche nel capitolo centrodestra, dove la scelta del candidato rimane in sospeso, aggravata dal timore di perdere controllo sulla regione dopo le vicissitudini giudiziarie che hanno toccato Toti. Tutti gli occhi sono puntati quindi sul vertice previsto per il 30 agosto con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, in una riunione che potrebbe essere decisiva per le sorti della coalizione.

In conclusione, mentre alcune regioni mostrano un quadro politico già ben configurato, la Liguria rimane una scacchiera di intese in evoluzione, con Renzi che cerca di ritagliarsi un ruolo decisivo e il Movimento 5 Stelle che naviga in acque agitate. L’esito di queste dinamiche sarà cruciale non solo per la regione, ma per l’intero schieramento politico nazionale.