408 views 3 mins 0 comments

Esplosioni davanti casa di Sigfrido Ranucci: distrutte le auto del conduttore di Report. “Potevano uccidere”.

In CRONACA, REGIONI
Ottobre 17, 2025
Due ordigni hanno distrutto le vetture del giornalista e di sua figlia davanti alla loro abitazione a Campo Ascolano, vicino Pomezia. Nessun ferito. Indagano Digos e Carabinieri.

Paura nella serata di ieri per il giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. Intorno alle 22.00, due violente esplosioni hanno distrutto la sua automobile e quella di sua figlia, parcheggiate davanti alla loro abitazione a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, alle porte di Roma.  Le deflagrazioni, provocate secondo le prime ipotesi da ordigni artigianali, sono state così forti da scuotere l’intero quartiere. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. Sul posto sono immediatamente intervenuti Carabinieri, Digos, Polizia scientifica e Vigili del Fuoco, che hanno avviato i rilievi per accertare la natura e la potenza degli ordigni.  “Due bombe hanno distrutto le automobili parcheggiate davanti casa”, ha scritto Ranucci in un post sui social. “Le deflagrazioni sono state così forti da far tremare le finestre di tutto il quartiere. Se qualcuno fosse passato in quel momento, sarebbe morto”.    Secondo quanto trapelato da fonti investigative, la quantità di esplosivo utilizzata sarebbe “notevole, almeno un chilo”, segno che non si è trattato di un gesto dimostrativo, ma di un atto potenzialmente letale. La Procura di Velletri ha aperto un fascicolo per attentato esplosivo, mentre gli inquirenti non escludono la pista dell’intimidazione legata all’attività professionale del giornalista.    Non è la prima volta che Ranucci subisce minacce. Già nei mesi scorsi erano stati trovati proiettili davanti al portone della sua abitazione, e in passato aveva ricevuto numerosi messaggi minatori in seguito ad alcune inchieste trasmesse da Report.   Negli ultimi giorni, Ranucci aveva anticipato sui social i temi delle nuove puntate del programma di Rai 3, incentrati su corruzione, criminalità e connessioni tra politica e affari, temi che potrebbero aver infastidito ambienti criminali o poteri occulti. “È un messaggio intimidatorio che non fermerà il lavoro giornalistico – ha dichiarato Ranucci –. Il nostro dovere è continuare a raccontare ciò che altri vorrebbero restasse nascosto”.   Numerosi i messaggi di solidarietà arrivati dal mondo dell’informazione, della politica e della società civile. Il presidente della Rai e il sindacato dei giornalisti Fnsi hanno espresso vicinanza e sostegno a Ranucci, chiedendo che venga garantita la massima protezione a lui e alla sua famiglia.  Le indagini sono tuttora in corso. Gli inquirenti stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e tracce residue dell’esplosivo, per individuare i responsabili di un gesto che rappresenta un gravissimo attacco alla libertà di stampa e al diritto di informare.

di Fausto Sacco